Longevità fa rima con moderazione. Dove? A tavola!

Da uno studio svedese, appare chiaro il collegamento tra l’azione di un enzima e il rallentamento dell’invecchiamento cellulare. Per mantenerlo vitale bisogna mangiare meno.

Longevità fa rima con moderazione. Dove? A tavola!

La longevità ha molto a che vedere con l’alimentazione, e questo ormai lo sanno anche le pietre. Che mangiare bene e sano sia il modo migliore per metterci al riparo da parecchie malattie potenzialmente gravi come i tumori, le patologie cardiache, il diabete, ma anche dai più banali malanni di stagione, è ormai verità nota e ribadita. Tuttavia, quello che ancora non sembra essere “passato”, quale messaggio importante a proposito di cibo e di benessere, è che anche la quantità di ciò che mangiamo conta, e conta parecchio. Meno calorie a tavola, più probabilità di vivere bene e a lungo.

A ribadire il concetto, sono stati i ricercatori del Dipartimento di biologia molecolare e cellulare dell’Università di Goteborg (Svezia), i quali hanno scoperto che tra i responsabili principali del rallentamento del processo di invecchiamento cellulare ci sarebbe un enzima, la perossiredossina 1. Questa sostanza sarebbe in grado di bloccare i processi di ossidazione cellulare, che poi portano, appunto, ad un inevitabile decadimento organico.
 
Ora, come già sappiamo, introdurre gli antiossidanti alimentari (contenuti in cibi come frutta e verdura, ma anche nel pesce) in buona quantità nella propria dieta giornaliera aiuta moltissimo l’organismo a mantenersi giovane. Ma non è sufficiente fare questo. Con l’avanzare degli anni, l’enzima perossiredossina 1 viene sempre meno prodotto dall’organismo, ma la sua vitale azione può essere “puntellata” dall’entrata in scena di un altro enzima, l’Srx 1, il quale, però, si mette in moto solo a seguito di una riduzione della calorie quotidianamente assunte.
 
Insomma, con l’età, bisogna imparare a riempirsi sempre meno i piatti, e soprattutto, a comporli in modo equilibrato, riducendo l’apporto di zuccheri e di proteine, e mantenendo invece stabile la quantità di vitamine e di sali minerali. Poiché la vitalità dell’enzima perossiredossina 1 è anche importante per impedire che si avviino nel nostro corpo processi degenerativi come la formazione di tumori e l’innesco di malattie neurologiche come Alzheimer e Parkinson, appare chiaro che una scelta alimentare corretta possa diventare il miglior sistema di prevenzione. Mangiare bene, mangiare sano, mangiare poco, queste le regole. Prima si comincia, meglio è!

Parole di Paola Perria