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Benessere

Il cibo spazzatura crea dipendenza

Il cibo spazzatura è un attentato alla linea, non solo perché ci permette di introdurre grassi e calorie vuote in eccesso, ma anche perché innesca una sorta di dipendenza. Avete mai visto il film “Supersize me”? Il protagonista durante il documentario ha impostato la sua dieta a base di hamburger e cibo da fast food, dimostrando quanto questi prodotti siano nocivi e favoriscano lo sviluppo di voglia incontrollata di continuare a mangiarne. Questo disturbo ovviamente causa obesità e favorisce lo sviluppo di tutte quelle malattie cardiocircolatorie, la salute del cuore è importante.

Entriamo insieme più nel dettaglio e scopriamo i motivi per cui il cibo spazzatura crea dipendenza e soprattutto perché vedere le sue immagini ci fa venire fame!

La dipendenza da cibo spazzatura

Foto Shutterstock | Lightspring

Il cibo spazzatura crea dipendenza al pari di una droga creando le condizioni per far sì che si tenda a ricercare sempre più gli alimenti che ci fanno male. I ricercatori dello Scripps Research Institute di Jupiter in Florida (Usa) hanno condotto uno studio su modelli animali in cui si evidenzia come il consumo di cibi in diete ad alto contenuto di grassi, sale e zucchero aumenti progressivamente il desiderio di consumarne continuativamente.

Alla lunga, con questo tipo di dieta, proprio come per i tossicodipendenti da eroina, si ha una necessità sempre maggiore di droga/cibo per sentirsi bene. Gli autori della ricerca hanno commentato: “La perdita di controllo è il segno distintivo della tossicodipendenza. Questa è la prova più completa a oggi che suggerisce come l’obesità e la tossicodipendenza abbiano basi neurobiologiche comuni”. Il primo passo verso la salute, quindi, si chiama disintossicazione: eliminate certi prodotti dalla vostra alimentazione.

Immagini che fanno venire fame

Foto Shutterstock | VasiliyBudarin

La dipendenza dal cibo spazzatura non nasce solo dal piacere che ne deriva mangiandolo. Spesso anche solo guardare delle fotografie può aumentarne il desiderio. Questo meccanismo è stato analizzato dai ricercatori dell’Università della California del Sud (USC). La dottoressa Kathleen Page ha dichiarato: “Gli studi hanno dimostrato che i messaggi pubblicitari che caratterizzano gli alimenti ci fanno pensare di mangiare. Questa stimolazione delle aree di ricompensa del cervello può contribuire al sovrappeso e all’obesità, e ha importanti implicazioni per la salute pubblica”.

Insomma, anche la pubblicità gioca un ruolo fondamentale sul mantenimento della linea. Durante lo studio sono state “arruolate” alcune donne obese di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Gli esperti hanno misurato la risposta del cervello agli stimoli visivi del cibo. È emerso che le zone di ricompensa del cervello sono più attive in presenza di immagini di cibo molto calorico. Ma c’è di più: il consumo di glucosio e fruttosio ha fatto aumentare la loro fame e la voglia di cibo salato.

Giulia Selvi

Giulia Selvi, intraprendente e determinata. Mediatrice linguistica, amo viaggiare ed entrare in contatto con nuove culture. Buon cibo, buon vino e buona musica sono poesia per la mia anima. Libri e scrittura è dove preferisco andare quando non mi è possibile un biglietto aereo. Amo la moda, le passioni sono la mia dose di caffeina, l'arte tutta, dalla danza, ai musei.

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