È possibile ottenere fino a 650 euro al mese per chi usufruisce dell’Assegno Unico: vediamo in quali casi e come presentare l’istanza.
Com’è noto, per le famiglie con figli a carico è previsto l’Assegno Unico, un sostegno economico rivolto a lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati o pensionati. Tale misura è valida fino al compimento del 21esimo anno di età del figlio, ma nel caso di figli con disabilità non ha scadenza.
La condizione di disabilità deve essere verificata da medici e va distinta dai disturbi dell’apprendimento per i quali non sono previsti invece contributi economici specifici. La disabilità può essere definita come una condizione di svantaggio dovuta ad una menomazione fisica, psichica o sensoriale, che comporta difficoltà in ambito sociale. Il disturbo dell’apprendimento è circoscritto solamente al percorso scolastico.
In questo secondo caso, per un figlio minorenne l’aiuto previsto è l’indennità di frequenza che si può ottenere rivolgendosi all’Inps. Quest’ultimo procederà al riconoscimento della difficoltà persistente allo svolgimento dei compiti e delle funzioni proprie dell’età del soggetto. Una volta approvato il beneficio, le famiglie con reddito inferiore a 5.725,46 euro hanno diritto nel 2024 ad un bonus di 333,33 euro per 12 mesi.
Nel 2024, per chi beneficia dell’Assegno Unico si possono ottenere ben 650 euro al mese. Per capire come si arriva a questa cifra, bisogna tenere in considerazione prima di tutto che, a prescindere dall’Isee, per i figli minori l’Assegno Unico prevede:
Inoltre, sappiamo che le famiglie con Isee inferiore a 17.090,61 euro e che hanno a carico figli minori, hanno diritto ad un sostegno di 199,40 euro. Di base, quindi, l’importo può essere di 319 euro a cui aggiungere circa 34 euro se entrambi i genitori hanno un reddito.
È tuttavia possibile che al figlio affetto da una disabilità venga riconosciuto anche un disturbo dell’apprendimento, ossia una “difficoltà persistente allo svolgimento dei compiti e delle funzioni proprie della sua età”. Se si verifica tale circostanza, alle somme menzionate prima vanno aggiunti i 333 euro dell’indennità di frequenza raggiungendo così la cifra di circa 650 euro.
Va precisato che il diritto all’indennità per disturbi dell’apprendimento è correlato alla frequenza di scuole pubbliche o private di qualunque ordine e grado (anche asili nido). E’ valido inoltre per: