Come si usa l’anello vaginale anticoncezionale? E per chi è indicato?
L’anello vaginale è un sistema contraccettivo ormonale molto simile alla pillola per il suo funzionamento, ma, a differenza di quest’ultima, non è un anticoncezionale orale. L’anello si applica internamente alla vagina in modo facile e indolore. Secondo gli esperti presenta meno effetti collaterali della pillola perchè rilascia minori quantità di ormoni, e per questo motivo viene comunemente considerato un contraccettivo ormonale a basso dosaggio, che ha la capacità di incidere meno sull’alterazione del peso e sulla ritenzione dei liquidi. Ad oggi, l’anello vaginale è uno strumento di contraccezione largamente usato dalle donne e ampiamente consigliato dai ginecologi. In effetti le stime parlano di un utilizzo che supera il milione e mezzo di consumatrici.
L’anello vaginale si acquista in farmacia su prescrizione medica. Si presenta come un semplice cerchietto con un diametro di 54 mm e uno spessore di 4 mm, costituito da copolimero in Etilene Vinil-acetato, trasparente, flessibile e totalmente atossico e anallergico, che si adatta perfettamente al corpo femminile senza arrecare alcun fastidio interno. Ogni anello contiene una piccola quantità di due ormoni sessuali femminili, cioè l’etonogestrele l’etinilestradiolo, che vengono rilasciati direttamente nella circolazione sanguigna, prevenendo l’ovulazione e, di conseguenza, i suoi sintomi.
A differenza del funzionamento del diaframma, l’anello vaginale è facilmente manipolabile dalla donna. Lei, infatti, potrà inserirlo e rimuoverlo autonomamente nei giorni giusti. Il suo utilizzo comincia in concomitanza con l’inizio delle mestruazioni, o entro i primi 5 giorni, e dev’essere tenuto dentro la vagina per tre settimane consecutive, durante le quali verranno rilasciati gli ormoni in maniera continua e costante. Dopo la terza settimana, l’anello va tolto per una settimana, durante la quale si verificherà la mestruazione. Finita la settimana di riposo, l’anello dovrà essere sostituito con uno nuovo.
L’anello mantiene la sua efficacia nella prevenzione delle gravidanze indesiderate per tutto il mese in cui verrà indossato. Se per una qualsiasi causa la donna volesse rimuovere l’anello prima della settimana di riposo, ciò è possibile per un periodo massimo di 3 ore. Dopo tale tempo, però, per mantenere l’anticoncezionale attivo, sarà necessario reinserirlo in vagina.
L’inserimento dell’anello anticoncezionale risulta estremamente semplice e intuitivo per qualsiasi donna. Generalmente,
per introdurlo correttamente, basterà assumere una posizione confortevole, premendo l’anello tra il pollice e l’indice, lungo il suo diametro, fino a fargli assumere una forma ellittica, stretta e lunga, che ne agevoli l’inserimento.
Per un miglior confort personale, e per evitare che l’anello scivoli fuori inavvertitamente, è necessario spingerlo nella parte più alta della vagina, senza arrivare fino alla cervice. Per rimuoverlo, invece, dovrà essere agganciato con il dito indice o afferrarlo tra l’indice e il medio e tirarlo fuori.
È importante ricordare che durante i primi 7 giorni del primo utilizzo, l’anello anticoncezionale non esprime il massimo del suo potenziale contraccettivo. È, quindi, consigliabile affiancargli un ulteriore protezione, come il preservativo o una crema spermicida. Inoltre, come per altri metodi contraccettivi, è fondamentale inserire e rimuovere l’anello sempre nello stesso giorno della settimana: se è stato inserito di venerdì, dovrà essere rimosso il venerdì di 3 settimane dopo. Anche l’orario gioca un ruolo importante nella validità contraccettiva, quindi è importante rispettarlo. Per variare i giorni d’inserimento sarà, comunque, sufficiente leggere il foglietto illustrativo dell’anello utilizzato o parlarne col proprio ginecologo.
L’anello vaginale è un contraccettivo ormonale valido per tutte le donne, anche adolescenti. Tuttavia, è indicato principalmente per coloro che:
Di contro, invece, l’uso dell’anello vaginale è controindicato per le donne che: