Come riconoscere la puntura di una zecca? Quali sono le sue cure e i rimedi disponibili? La puntura di zecca non è un disturbo pericoloso per l’uomo, ma non per questo dev’essere sottovalutato viste le sue possibili complicazioni. Questi animali, infatti, sono considerati dei vettori di malattie, a causa di virus e batteri che s’insidiano al loro interno. La più frequente patologia umana trasmessa dalle zecche è la malattia di Lyme, che se trascurata può portare a danni a lungo termine con lesioni a carico del sistema nervoso.
Erroneamente chiamate insetti, le zecche sono artropodi chelicerati, appartenenti alla classe degli aracnidi (la stessa cui appartengono ragni e scorpioni) e all’ordine degli Ixodidi. Si presentano di colore scuro, dalle dimensioni piuttosto ridotte di alcuni millimetri, paragonabili talvolta alla cruna di un ago.
Le zecche possiedono 4 paia di zampe ed il loro corpo non appare diviso: in sostituzione al capo si trova il gnastoma (con l’apparato buccale), associato all’ipostoma (piccoli dentini utili all’ancoraggio dell’aracnide all’ospite).
La vita delle zecche ha una durata di circa due anni, periodo in cui questi piccoli artropodi si sviluppano, passando per tre stadi di crescita: larva, ninfa e zecca adulta.
Le zecche sono parassiti temporanei che si nutrono di sangue e che vivono in regioni umide, ombreggiate, tipiche di boschi e montagne, con vegetazione bassa ed incolta. Molti sono gli animali che fungono da serbatoio per le zecche, tra i principali ci sono cervi, ricci, topi, conigli, volpi, uccelli scoiattoli, cani e gatti. Anche l’uomo può rimanere vittima di una puntura di zecca, ma i suoi sintomi sono quasi sempre asintomatici.
La maggior parte delle volte la puntura di zecca è asintomatica e passa inosservata, inoltre è indolore grazie alla presenza, nella saliva dell’animale, di neurotossine che impediscono alla vittima di percepire la sua presenza e, di conseguenza, il dolore.
In alcuni soggetti possono tuttavia manifestarsi dei sintomi, quali ad esempio:
Le zecche rimangono attaccate all’ospite per tutto il tempo necessario a nutrirsi senza che questo se ne accorga, per cui è importante ispezionare le parti del corpo dopo lunghe passeggiate in campagne e boschi e utilizzare sempre stivali alti in caso di situazioni a rischio.
L’estrazione della zecca deve essere eseguita preferibilmente dal medico, o dal veterinario, in quanto manovre errate possono causare la rottura del rostro della zecca che, rimasto infilato nella cute, può aumentare le possibilità di infezioni secondarie. Di conseguenza, la rimozione della zecca ricopre un importanza fondamentale e dev’essere effettuata il prima possibile.
Per staccare la zecca occorre:
Una volta rimosso l’animale in modo che l’apparato buccale non rimanga interno alla cute, è necessario continuare a seguire alcune accortezze nei 30 giorni successivi:
Alcune punture di zecche possono essere pericolose per l’uomo, perchè infette. Un possibile veicolo di infezioni è la zecca del bosco, anche chiamata Ixodes ricinus. Questo tipo di zecca, se infetta, può trasmettere principalmente due malattie:
Una delle conseguenze più gravi che può riscontrarsi dopo la puntura di una zecca infetta può essere la malattia di Lyme. È un’infezione batterica che può interessare la pelle, il cuore e il sistema nervoso in generale.
Questa patologia si presenta con l’apparizione di rash cutanei di forma concentrica ed altri sintomi che però si palesano molto tempo dopo, come dolori muscolari, mal di testa e febbre alta.
Se viene diagnosticata precocemente, la malattia di Lyme non è di per sè molto pericolosa. per debellarla basterà un ciclo di antibiotici di 3-4 settimane.
Diversamente, se l’infezione non viene bloccata tempestivamente può provocare, in un secondo stadio, anche artrosi alle ginocchia e dolori reumatici.
La TBE è sicuramente la malattia più pericolosa trasmissibile da una zecca infetta, perchè colpisce il sistema nervoso centrale. Diversamente dalla malattia di Lyme, la trasmissione della malattia avviene entro pochi minuti dal morso della zecca.
È importante sapere che i sintomi della TBE non si manifestano nei bambini (asintomatica) mentre vi è un progressiva escalation della severità della patologia con il progredire dell’età.
In molti soggetti, circa il 70%, i sintomi della malattia non si manifestano. Nei restanti casi purtroppo, dopo un periodo di 3-20 giorni dal morso, si manifesta con febbre altissima e intensa cefalea. Attualmente non esiste ancora una specifica terapia per questa malattia, tuttavia è possibile impiegare del comune paracetamolo o degli antivirali, quali aciclovir.
Fortunatamente la TBE colpisce un numero minore di soggetti rispetto alla malattia di Lyme e per quelli particolarmente a rischio (boscaioli, pastori, guardie forestali ecc…) vi è la possibilità di vaccinarsi.
Per prevenire la puntura di zecca è importante seguire alcune regole che potrebbero rilevarsi necessarie soprattutto laddove vivono questi animali.