La donna ideale secondo l’Isis? Più che una supposizione, un’agghiacciante realtà, scritta nero su bianco, quella che secondo gli estremisti dell’Isis dovrebbe essere la donna perfetta. Sedentaria, velata, devota e sottomessa agli uomini, perché in fondo nessuna donna ideale dovrebbe volere o ricercare la parità dei sessi, secondo loro. Perché il ruolo principale della donna è quello di essere moglie devota e poco altro.
Ecco il profilo del prototipo femminile secondo l’Isis. A svelarlo uno studioso, Charlie Winter, che ha trovato e tradotto un documento piuttosto chiaro in materia, un manifesto di 10mila parole scritto in arabo e pubblicato dalla Al-Khanssa Brigade, una milizia femminile, sulle pagine di un forum jihadista. Lo studioso, esperto di jihadismo in Siria e in Iraq, ha trovato il manifesto e l’ha tradotto restituendo al resto del mondo il documento “Women in the Islamic State: Manifesto and Case Study”.
Un manifesto che traccia il profilo esatto della donna ideale secondo l’Isis. Donna che dovrebbe essere, oltre che velata, con il volto coperto dal velo sempre e comunque, quando è a casa o viaggia, quando è sola o in compagnia, sedentaria e moglie devota, dopo essere stata sposa a soli nove anni o al massimo a sedici o diciassette, quando è ancora “giovane e attiva”, dovrebbe rifiutare categoricamente il progresso e i modelli estetici occidentali, così come la parità dei sessi.
Sedentaria, perché le donne si distinguono dagli uomini, dinamici e in movimento. Sedentaria, perché la donna, moglie devota e coperta dal velo, può uscire di casa solo per tre ragioni e in circostanze uniche. Le è concesso abbandonare la sua sedentarietà: per la jihad, per servire il Paese in caso di attacco nemico; per studiare la religione con devozione e attenzione; per fornire un servizio al popolo, se si tratta di donne medico o insegnanti, ma sempre attenendosi alle regole dettate della Shariah.
Devote, ma non analfabete. Ma nemmeno libere al 100% di studiare come e cosa vogliono. Istruite, ma non troppo. La donna ideale dovrebbe cominciare gli studi intorno ai sette anni e abbandonarli non più tardi dei quindici anni. Dai sette ai dodici anni dovrebbe conoscere le regole base dell’aritmetica, ma anche della religione, del combattimento, del Corano e delle scienze naturali. Dai dodici ai quindici anni, invece, la donna perfetta dovrebbe concentrarsi sulla Shariah, sulle abilità manuali, sulla storia dell’Islam, del Profeta e dei suoi seguaci.