Come e quando fare la colposcopia? E qual è la preparazione necessaria? Attraverso la colposcopia si è in grado di “osservare da vicino” il collo dell’utero con un ingrandimento da 6 a 40 volte. Questo strumento risulta necessario soprattutto se, in seguito al pap test, è stata individuata un’anomalia, che è necessario analizzare in modo più completo. Qualora i sospetti relativi a un possibile tumore della cervice uterina risultassero fondati, il passo successivo alla colposcopia consiste nella pianificazione del trattamento più adeguato. Vediamo quindi di scoprire qualcosa di più su questo esame di screening.
La colposcopia è un esame ginecologico di secondo livello per l’individuazione precoce del tumore della cervice uterina. Pertanto, è l’indagine diagnostica dopo un pap test anomalo, necessario per confermare o smentire quanto evidenziato da quest’ultimo.
Attraverso il cosiddetto colposcopio, si può visualizzare l’aspetto tissutale delle pareti interne di alcuni organi dell’apparato genitale femminile, tra cui quello del collo dell’utero, della vagina e della vulva, portando alla luce eventuali lesioni pre-cancerose.
Il colposcopio è una sorta di microscopio binoculare o monoculare, fornito di luce e di un potere d’ingrandimento dell’oggetto d’indagine, che va da un minimo di 6 a un massimo di 40 volte. Durante la colposcopia, il colposcopio rimane all’esterno dell’apparato genitale femminile, a circa 30 centimetri dalla vagina.
La colposcopia è un’indagine diagnostica che si esegue presso l’ambulatorio di un medico ginecologo in modo semplice e veloce, in circa 10-20 minuti. L’esame è indolore e si effettua sdraiandosi sul comune lettino per le visite, dotato di supporti per le gambe per alzarle e divaricarle. Dopo aver inserito lo speculum in vagina, per rendere maggiormente visibili le pareti interne della vagina stessa e della cervice uterina, viene posizionato il colposcopio davanti il collo dell’utero, affinché ne visualizzi tutta l’area interessata.
Spesso, durante l’esame si utilizzano delle soluzioni, come l’acido acetico e la soluzione di lugol, che a contatto con le mucose genitali evidenziano al meglio eventuali lesioni.
Se durante l’esame il medico specialista dovesse individuare delle lesioni particolari o un tessuto che risulta biancastro, procederà anche con un prelievo per una biopsia da inviare ad un laboratorio, per mezzo di un apposito strumento chirurgico, preventivamente disinfettato.
Se utile, verranno scattate delle foto delle immagini colposcopiche o girato un breve filmato per studiarne meglio i particolari. Una volta terminate la visualizzazione e l’eventuale prelievo, verrà rimosso lo speculum e la colposcopia può ritenersi conclusa.
Il fine di sottoporsi ad uno screening del collo dell’utero è principalmente quello di effettuare una diagnosi precisa delle patologie del tratto genitale inferiore per eseguire una adeguata scelta terapeutica. Pertanto, quando è necessario fare la colposcopia? E perchè sottoporsi a questo esame? Vediamo di seguito le numerose ragioni per eseguirlo.
Per sottoporsi alla colposcopia è necessaria una semplice ma importante preparazione. Per poter tranquillizzare tutte quelle donne che prima di sottoporsi alla colposcopia si fanno mille domande su come prepararsi, è sembrato utile riassumere il problema nei seguenti punti:
I risultati della colposcopia descriveranno le lesioni o il quadro benigno che si è evidenziato con l’ingrandimento ottenuto grazie allo strumento. Il referto potrà essere negativo o positivo:
In caso di risultati negativi della colposcopia, anche detta colposcopia negativa o colposcopia normale, l’esame non ha evidenziato lesioni cancerose, pre-cancerose o altre anomalie significative in tal senso. L’aspetto del collo dell’utero è quindi normale, oppure dà segni d’infiammazione o di carenze ormonali, che terapia farmacologica adeguata saprà curare.
Quando la colposcopia è positiva significa che la cervice uterina presenta lesioni sospette, che potrebbero avere una natura pre-cancerosa o addirittura cancerosa. È quindi necessario effettuare una biopsia cervicale in modo da stabilirne il significato e giungere a una diagnosi precisa.
In base alla natura e alle caratteristiche delle lesioni sospette, il ginecologo deciderà quale sia il trattamento più adeguato. In caso di lesioni pre-cancerose o cancerosa, la scelta terapeutica rientra tra le cosiddette metodiche escissionali, come nel caso della conizzazione con bisturi, conizzazione con laser, conizzazione con ansa diatermica e conizzazione con ago a radiofrequenza, o distruttive, tra cui diatermocoagulazione, termocoagulazione, laser vaporizzazione e crioterapia.