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Impianto contraccettivo sottocutaneo: come funziona, quanto costa ed effetti collaterali

Come funziona, quanto costa e quali sono gli effetti collaterali di un impianto contraccettivo sottocutaneo? Per avere una valida contraccezione di lunga durata, che eviti l’instaurarsi di gravidanze indesiderate vivendo serenamente il sesso di coppia, è possibile scegliere l’impianto contraccettivo sottocutaneo, un anticoncezionale ormonale che offre la massima discrezione perché inserito sotto pelle. Un’ottima alternativa per chi non desidera obblighi giornalieri o non può assumere estrogeni. In Italia l’impiego dei contraccettivi ormonali è ancora poco diffuso e gli ultimi dati rilevano che dal 18% si è scesi al 15% nelle donne fra i 18 e 45 anni.

Cos’è l’impianto contraccettivo sottocutaneo

L’impianto contraccettivo sottocutaneo è un piccolo e sottile bastoncino di materiale plastico, atossico, anallergico, privo di lattice e silicone, flessibile e non biodegradabile, lungo 4 centimetri e largo 2 millimetri.
Al suo interno è contenuto il principio attivo, un progestinico chiamato “etonogestrel”, che ha una durata contraccettiva di tre anni e garantisce un’efficacia superiore al 99%, dimostrandosi il contraccettivo più efficace ad oggi in commercio. Se nel corso dei tre anni si ha intenzione di rimuoverlo, è possibile farlo con un altrettanto semplice intervento.
Il contraccettivo sottocutaneo verrà inserito tra il 1° ed il 5° giorno del ciclo mestruale, anche se la mestruazione non è ancora terminata. Se l’applicazione avviene al di fuori di questo periodo, la donna deve utilizzare il profilattico per i 7 giorni successivi all’inserimento e comunque attenersi alle indicazioni del ginecologo.

Come si applica e come si rimuove

L’applicazione dell’impianto contraccettivo sottocutaneo viene eseguita in ambulatorio da un ginecologo che attraverso l’uso di un applicatore monouso, senza effettuare incisioni, con o senza anestesia locale, inserisce il bastoncino sotto la pelle del braccio non dominante, con un intervento rapido e generalmente indolore che richiede circa 2 o 3 minuti.
L’impianto non è visibile ad occhio nudo, ma può essere toccato attraverso la cute. Per toglierlo, infatti, il ginecologo verifica la sua esatta localizzazione con la palpazione. Se l’impianto non è individuabile, la ricerca può essere fatta con i raggi X a diffrazione bidimensionale.
La rimozione dell’impianto contraccettivo sottocutaneo deve essere effettuata in condizioni asettiche e in anestesia locale: si effettua una piccola incisione e si rimuove il bastoncino con una pinza chirurgica.
L’intervento non provoca dolore e non lascia cicatrici. Dopo la rimozione, l’immediato inserimento di un altro impianto consente il proseguimento della protezione contraccettiva.

Come funziona

L’impianto contraccettivo sottocutaneo è in grado di prevenire l’ovulazione fino a 3 anni. Contiene solo progestinico e non estrogeni. Il meccanismo d’azione è lo stesso di tutti i contraccettivi ormonali e consiste nell’inibizione dell’ovulazione, ma anche della penetrazione degli spermatozoi e la creazione di un ambiente sfavorevole all’annidamento dell’embrione.
Ogni impianto contiene 68 mg di etonogestrel, un analogo del desogestrel, un progestinico ampiamente usato nei contraccettivi orali. Questo ormone, che svolge la stessa funzione del progesterone prodotto dal corpo luteo, è rilasciato dal bastoncino in misura di circa 0,06 – 0,07 mg al giorno durante le prime settimane dall’impianto, per ridursi a 0,025 – 0,030 mg/giorno alla fine del terzo anno. Dopo tre anni, le dosi di ormone rilasciate giornalmente saranno troppo basse per impedire la fecondazione e per questo il dispositivo andrà sostituito o comunque rimosso.

Vantaggi e svantaggi

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Vantaggi|Svantaggi
Elevata efficacia |È una procedura ambulatoriale che deve sempre essere effettuata dal ginecologo
Durata di 3 anni|È una scelta semi-permanente che può essere rimossa con un apposito intervento
Totale reversibilità entro pochi giorni dalla rimozione |Si avverte al tatto e la rimozione può lasciare qualche segno
Utilizzabile dai 18 ai 40 anni|Può dare luogo a spotting o amenorrea nella fase iniziale del trattamento
Non contiene estrogeni|Non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili
Può essere usato anche durante l’allattamento|
Efficace da subito|
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Quanto costa

L’unico impianto contraccettivo sottocutaneo attualmente in commercio in Italia si chiama Nexplanon. Il blister contiene un bastoncino sottile realizzato in copolimero etilene vinilacetato, una plastica che non si scioglie nel corpo, a cui è stato aggiunto del solfato di bario per renderlo visibile ai raggi X.
Oltre ai vantaggi che può apportare e alla facilità di applicazione, la scelta dell’impianto contraccettivo sottocutaneo deve prendere in considerazione anche il costo. Il prezzo del bastoncino, precaricato con il principio attivo, si aggira tra i 160 e i 200 euro, a cui dovrà essere aggiunto il costo dell’applicazione che varia da medico a medico, ma che può in alcuni casi raddoppiare il prezzo dell’impianto da solo.
È quindi bene calcolare che a seconda del tipo di pillola che si acquista, o di altro anticoncezionale, l’uso del contraccettivo sottocutaneo può essere più o meno dispendioso a seconda dei singoli casi.

Possibili effetti collaterali

Gli effetti collaterali dell’impianto contraccettivo sottocutaneo, come per tutti i contraccettivi, vanno accuratamente discussi con il proprio ginecologo. La più comune complicazione non riguarda l’installazione dell’impianto, per cui solo il 3% delle donne può provare dolore, ma è legata alla specifica sintomatologia dei contraccettivi progestinici che riguarda la cefalea, l’aumento di peso, l’acne ormonale, il dolore al seno, la labilità emozionale e il dolore addominale.
Secondo i dati clinici, spesso le donne sospendono il contraccettivo sottocutaneo perché spaventate dall’assenza delle mestruazioni, seppur non provochi infertilità, o per un sanguinamento prolungato e frequente.
Inoltre, l’uso dei contraccettivi ormonali a base di progestinico possono indurre uno squilibrio nel metabolismo degli zuccheri. Per questo, durante i primi mesi dall’applicazione, è consigliato un attento monitoraggio della glicemia. Può inoltre comparire ipertensione (aumento della pressione del sangue), dislipidemia (aumento dei grassi nel sangue) e di altri fattori di rischio cardiovascolare.

Veronica Caudullo

Veronica Caudullo è stata collaboratrice di Pourfemme dal 2012 al 2019, occupandosi principalmente di tematiche relative alla salute e benessere.

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