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I sintomi iniziali della SLA e la diagnosi

La SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, tristemente nota come la malattia degli sportivi, per l’elevato numero di atleti colpiti, è una malattia neurologica che non lascia scampo e paralizza progressivamente tutti i muscoli del corpo. Non è una patologia familiare, se non in una percentuale bassissima di casi (5%), e le sue cause non sono ancora molto chiare, così come i suoi sintomi iniziali, facilmente confondibili con quelli di altri disturbi meno seri. Dal formicolio ai crampi, fino alle piccole grandi difficoltà motorie, la SLA si fa sentire gradualmente, spesso senza farsi riconoscere con chiarezza. Ecco quali sono i sintomi iniziali di questa patologia degenerativa e come arrivare alla diagnosi.

Le vittime della SLA, i motoneuroni

Sono i motoneuroni le vittime designate da questa malattia, che colpisce proprio i neuroni deputati al controllo dei muscoli, provocandone una degenerazione progressiva.
 
Man mano che la patologia avanza, si perdono le capacità più naturali, quanto essenziali, come la deglutizione, l’articolazione della parola e il controllo dei muscoli, sia di quelli responsabili del movimento sia di quelli coinvolti in altre funzioni vitali, come la respirazione.
 
L’età di insorgenza della SLA, che ha un tasso di incidenza pari, circa, a 1 su 100 mila, nella maggior parte dei casi, è compresa tra i 40 e i 60 anni. Gli uomini sono più colpiti delle donne. L’aspettativa e la durata della vita variano da caso a caso.
 

I primi sintomi

Una malattia che spegne progressivamente ogni autonomia, fino a portarsi via anche la vita stessa, ma che si può presentare, all’inizio, “in punta di piedi”, in modo subdolo, con sintomi facilmente confondibili con fastidi più banali o manifestazioni di disturbi meno seri.
 
Tra i sintomi iniziali della SLA ci sono: la debolezza muscolare, le piccole e involontarie contrazioni muscolari, l’atrofia, i crampi, la rigidità muscolare, le difficoltà di pronuncia e di articolazione della parola.
 

La diagnosi

Una malattia difficile, anche da diagnosticare. Non esiste un test o un’analisi specifica in grado di dimostrare con certezza la presenza della SLA. È possibile, però, arrivare alla diagnosi attraverso una serie di esami specifici, tesi soprattutto a escludere altre patologie, e a un attento esame clinico da parte dello specialista neurologo.
 
Tra gli esami diagnostici possibili ci sono: l’elettromiografia, l’analisi del sangue e delle urine, la risonanza magnetica dell’encefalo e del midollo spinale, la puntura lombare e la biopsia muscolare.

Camilla Buffoli

Camilla Buffoli è stata una collaboratrice di Pourfemme dal 2011 al 2017, occupandosi principalmente di salute della donna e tematiche relative alla maternità. Nel corso del 2014, ha scritto di curiosità ed eventi su Nanopress.

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