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Formaggi vegetariani e vegani: cosa sono e come sceglierli

Quando si decide di passare ad una alimentazione (non chiamiamola dieta, mi raccomando) vegetariana è facile fare molto affidamento sui formaggi. La paura della privazione delle proteine animali, che in realtà sono perfettamente sostituibili grazie a legumi e derivati della soia, spinge molti a dirottare le proprie scelte sui prodotti caseari, soprattutto durante il periodo di transizione.

C’è un però: non tutti sanno che non tutti i formaggi sono vegetariani. Se nell’alimentazione vegana il problema dei formaggi non si pone, dato che si elimina la totalità dei derivati animali, compresi latticini e uova, la scelta latto-ovo-vegetariana dà qualche problema in più in questo senso.

Foto formaggio vegano Sayve – iVegan

Capiamo quali sono i formaggi davvero vegetariani e quali sono le alternative ai latticini cento per cento vegetali.

Ma il formaggio è vegetariano?

Sì e no. Come detto, l’alimentazione vegetale ha due vie: vegetariana e vegana. La seconda non fa uso di nessun prodotto derivato da animali, quindi né carne né uova e latte. La prima, invece, può essere di diversi tipi a sua volta: sì alle uova, no ai lattici; no alle uova, sì ai latticini; o entrambi, con un consumo variabile (quotidiano od occasionale).

Alcuni formaggi, però, contengono effettivamente dei derivati animali che non sono esclusivamente latticini. Il discrimine tra un formaggio vegetariano e uno non è il caglio.

Foto Cashewficio

Il caglio contenuto in alcuni formaggi è infatti di origine animale, perché l’enzima è in questo caso estratto dallo stomaco di vitelli e agnelli. Spesso il caglio animale è utilizzato nei prodotti DOP italiani. 

Se vogliamo scegliere dei formaggi vegetariani, quindi, dovremo affidarci al caglio vegetale. Estratto, in questo caso, da fiori e piante, ad esempio l’albero di fico e il cardo, o spontanee di montagna. In alternativa, si può scegliere il caglio microbico, derivato invece da una muffa, la Mucor miehel.

I formaggi vegani

Per chi non volesse “rischiare”, ci sono anche le alternative 100% vegetali. L’unico modo per identificare un formaggio vegetariano, infatti, è quello di leggerne l’etichetta, che però non deve per legge identificare il caglio scelto. Questo vuoto normativo provoca spesso confusione, per cui al consumatore non è dato sapere quale tipo di caglio è stato utilizzato.

Foto Cashewficio

formaggi vegani invece eliminano completamente il latte, sia esso vaccino, di pecora, o di bufala, così come il caglio animale. La base è infatti quella di bevande vegetali o frutta secca

I più comuni in commercio sono quelli ottenuti dal riso germogliato, dal quale si producono alternative a mozzarella e stracchino. La seconda possibilità, non sempre disponibile nella grande distribuzione ma molto comuni nei negozi biologici, sono le alternative a base di anacardi, mandorla e ceci fermentati.

Elena Pavin

Mi chiamo Elena Pavin, classe 1994, ho conseguito il diploma artistico solo prima di scoprire di non voler fare l’architetto né la designer. Così ho cambiato radicalmente i miei piani: all’Università di Milano-Bicocca ho studiato giapponese e mi sono laureata in Comunicazione interculturale, ho terminato i miei studi diplomandomi alla Scuola di Giornalismo. Amante dell’arte, incuriosita dalle tendenze, fanatica dell’enogastronomia (tanto da decidere di diventare sommelier). Nel 2020 ho iniziato a collaborare con Alanews e Deva Connection

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