Endometriosi+intestinale%3A+sintomi%2C+alimentazione+e+cure+naturali
pourfemmeit
/articolo/endometriosi-intestinale-sintomi-alimentazione-e-cure-naturali/271946/amp/
Categories: Benessere

Endometriosi intestinale: sintomi, alimentazione e cure naturali

Conoscere i sintomi dell’endometriosi intestinale è fondamentale per poter riconoscere questa patologia quando si presenta e poter iniziare il prima possibile una cura, adottando un’adeguata alimentazione e ricorrendo, laddove necessario, anche a cure naturali. L’endometriosi intestinale è una malattia molto diffusa che colpisce circa 150 milioni di donne nel mondo, di cui 3 milioni in Italia. Tuttavia, è una malattia della quale pochi conoscono l’esistenza e in molti confondono l’origine. Infatti, l’endometriosi intestinale viene spesso confusa con la sindrome del colon irritabile. Purtroppo, ciò provoca un netto ritardo nel diagnosticare il problema (secondo alcuni studi ben 9 anni) e più il tempo passa più il problema si acuisce, poiché l’endometriosi è una malattia cronica spesso progressiva.

Cos’è l’endometriosi intestinale

L’endometriosi è definita in generale come un’infiammazione dell’endometrio, ovvero del tessuto che ricopre l’utero, così come altre parti all’interno del corpo. In sostanza, le cellule dell’endometrio crescono non solo nell’utero, ma anche altrove, sia a livello pelvico che addominale in genere. Qualsiasi parte del corpo, infatti, può essere colpita: la crescita si può presentare anche nella zona pelvica, causando la cosiddetta endometriosi esterna pelvica oppure a livello di altri organi.
Nel caso dell’endometriosi intestinale la crescita del tessuto anomalo si verifica all’interno dell’intestino e, in particolare, nella parte del grosso intestino, anche noto col nome di retto o sigma.
Può essere superficiale o localizzata, a seconda della parte del corpo interessata, ma col tempo il suo avanzamento, oltre a coinvolgere il retto-sigmoide, colpisce anche la parte finale dell’ileo, l’intestino tenue, la parte iniziale dell’intestino crasso e anche l’appendice.
Le donne maggiormente colpite dall’endometriosi intestinale hanno un’età compresa tra i 29 e i 39 anni, ma è una condizione che raramente può insorgere anche nelle adolescenti.

Sintomi più frequenti

I sintomi dell’endometriosi intestinale non sono ben definiti e specifici, essendo sostanzialmente comuni a più patologie e problematiche. Proprio a causa di ciò, normalmente la giusta diagnosi viene fatta in sede operatoria, a seguito della comparsa di complicanze. Ma come riconoscere l’endometriosi intestinale? I sintomi presenti in caso di endometriosi intestinale dipendono dalla profondità dell’invasione della parete intestinale e interessano il tratto intestinale, ma soprattutto il colon o il retto.

Tuttavia, il principale sintomo di questo disturbo è il dolore seguito da altre manifestazioni aspecifiche (comuni, quindi, a più patologie dell’addome) come:

  • Spasmi intestinali dolorosi
  • Costipazione e diarrea alternate
  • Nausea e/o vomito
  • Dolore addominale diffuso con crampi
  • Tenesmo rettale, cioè spasmi involontari nella zona dell’ano
  • Defecazione dolorosa
  • Sanguinamento rettale
  • Inappetenza

I sintomi sopra riportati possono presentarsi insieme oppure essere avvertiti singolarmente. Un motivo di sospetto diagnostico potrebbe derivare dal fatto che spesso questi sintomi sono più accentuati nel periodo premestruale.

Possibili cause

Le cause dell’endometriosi intestinale possono essere diverse ma non sono ancora del tutto conosciute. Tuttavia, tra le cause scatenanti di questo tipo di endometriosi vengono considerate più frequentemente le seguenti.

Mestruazioni retrograda

La teoria della mestruazione retrograda sostiene che, durante il flusso mestruale, una certa quantità di tessuto endometriale invece di fuoriuscire dalla vagina ritorni indietro, localizzandosi nella zona del peritoneo e formando degli aggregati che provocano l’endometriosi intestinale.

Alterazione dell’immunità

L’endometriosi intestinale potrebbe avere una causa genetica ed essere, sostanzialmente, una malattia autoimmune. In questo caso, il sistema immunitario, abituato solitamente a riconoscere come estranee le cellule dell’endometrio al di fuori dell’utero, favorisce la loro proliferazione laddove non sarebbe possibile.

Disseminazione

Per disseminazione si intende la diffusione di cellule anomale (o di batteri) attraverso il sangue o il tessuto linfatico. Nel caso dell’endometriosi intestinale, la disseminazione potrebbe essere la causa primaria, perché favorisce il trasporto delle cellule dell’endometrio in altri organi del corpo dove poi queste si vanno -erroneamente- a sviluppare.

Metaplasia

Secondo alcuni l’endometriosi intestinale si sviluppa a seguito della metaplasia, cioè il processo di trasformazione di alcune cellule in cellule di un tessuto differente. In questo caso, sarebbero le cellule del peritone a diventare cellule dell’endometrio.

Inoltre, l’endometriosi intestinale potrebbe essere conseguenza di alcune malattie del tratto intestinale come:

  • la malattia infiammatoria intestinale
  • il morbo di Crohn, una malattia autoimmune che provoca sanguinamento e infiammazione cronica della mucosa digerente
  • la colite ulcerosa.

Come viene diagnosticata

La diagnosi dell’endometriosi intestinale non è facile. Tuttavia, un’attenta anamnesi da parte del medico può essere utile a porre il sospetto di endometriosi. Sarà utile quindi confrontare l’andamento dei sintomi intestinali in base al ciclo mestruale, per capire quanto sia presente il dolore nella vita di un determinato soggetto in occasione dei rapporti sessuali o in altre situazioni.

Alcune volte per una corretta diagnosi di endometriosi intestinale dovrà essere eseguita una colonscopia, cioè un esame della parte interiore dell’intestino mediante uno strumento simile ad un telescopio, inserito nell’intestino tramite l’ano.
Anche la laparoscopia, consentendo la visione diretta degli organi pelvici e della cavità addominale, è una delle indagini che il più delle volte permettono non solo la diagnosi, ma anche la rimozione chirurgica del tessuto endometriale anomalo. Si tratta dell’inserimento dello stesso telescopio della colonscopia, ma stavolta direttamente attraverso un piccolo buco in addome.

Cure e trattamenti

Non esiste una cura specifica per l’endometriosi intestinale. I trattamenti disponibili mirano soprattutto a ridurre il dolore e ad evitare l’infertilità femminile. Sono soprattutto di natura farmacologica e chirurgica ma è possibile applicare anche delle terapie naturali. Vediamo nel dettaglio.

Farmaci

Contro l’endometriosi intestinale viene spesso utilizza una terapia ormonale per abbassare i livelli di ormoni estrogeni e ridurre il dolore, anche se non tutte le donne con endometriosi presentano questo disturbo. In questo caso verrà prescritta la pillola anticoncezionale, i farmaci progestinici o altri farmaci in grado di bloccare gli estrogeni. Anche gli anti-infiammatori (FANS) possono esse utili per controllare il dolore.

Intervento chirurgico

L’intervento è consigliato in caso di endometriosi intestinale grave o quando i farmaci non hanno avuto il successo sperato. Questo rimedio si basa sull’eliminazione totale o parziale delle lesioni causate dal tessuto endometriale in eccesso. La chirurgia potrà essere conservativa e mantenere la struttura riproduttiva della donna così che possa concepire in futuro, oppure può prevedere la rimozione di utero e ovaie.

Rimedi naturali

Per affrontare meglio il dolore dell’endometriosi intestinale sono disponibili delle cure naturali tra cui i Fiori di Bach che possono essere un valido aiuto in caso di endometriosi lieve, in particolare il fiore Chicory. Tra i rimedi fitoterapici, invece, riscuotono un discreto successo l’Hamamelis virginiana, l’Alga spirulina e il Ribes nigrum, con proprietà antinfiammatorie. Inoltre, per alleviare il dolore è importante imparare delle tecniche di meditazione per rilassare la muscolatura.

Endometriosi intestinale e alimentazione

Anche l’alimentazione può essere utile per contrastare i problemi legati all’endometriosi intestinale. Per trarre beneficio sarà fondamentale seguire poche ma semplici regole di alimentazione:

  • consumare cibi ricchi di acidi grassi, come pesce e semi oleosi
  • seguire una dieta ricca di fibre
  • evitare i latticini e la soia
  • ridurre il consumo di carne rossa
  • limitare gli alimenti che rilasciano l’istamina come cioccolato, fragole, pomodoro e formaggi

Testi a cura di: Veronica Caudullo

Redazione

Published by
Redazione