Soffrire di emorroidi in gravidanza è una cosa abbastanza comune, ma quali sono le cause e quali i rimedi e le cure? Un problema che si acuisce in particolari momenti della vita, come durante la gravidanza, le emorroidi possono gonfiarsi ed infiammarsi dando vita a disturbi fastidiosi e dolorosi. Nella maggior parte dei casi la malattia emorroidaria regredisce dopo il parto, ma spesso invece si acuisce dando problemi alla neo mamma.
Le donne che hanno sofferto di emorroidi prima della gravidanza hanno molte più probabilità di soffrirne durante la gravidanza e dopo il parto.
Le vene che si gonfiano causando le emorroidi si trovano intorno all’ano: possono essere interne o esterne e si tratta di cuscinetti (3 in tutto) che troviamo nel canale anale.
Le emorroidi sono in pratica delle valvole che non permettono la fuoriuscita involontaria delle feci.
A volte però queste vene si dilatano progressivamente causando una vera e propria malattia emorroidale o emorroidaria, nella maggior parte dei casi sottovalutata dalla mamma per un ingiustificato imbarazzo.
I primi sintomi sono il fastidio, il prurito e il sanguinamento, ma nei casi gravi le emorroidi possono anche portare ad un prolasso.
In linea generale la malattia emorroidaria si distingue in emorroidi interne ed emorroidi esterne, ma nello specifico
la malattia si può nello specifico classificare in:
Nel caso di emorroidi esterne si può cercare di farle rientrare utilizzando le dita unte con una crema anestetica specifica per emorroidi, spingendole delicatamente e lentamente per farle rientrare nell’ano. Questa procedura non è però purtroppo risolutiva poichè le emorroidi potrebbero riuscire nel giro di qualche giorno.
Durante i 9 mesi lo sviluppo del feto nell’utero porta ad un aumento della pressione sui vasi sanguigni del basso ventre e ciò causa l’ingrossamento delle vene con la conseguente formazione della malattia emorroidaria.
Le emorroidi possono portare un bruciore e prurito anale, ma anche una sensazione di pesantezza e nei casi più gravi anche vero e proprio dolore, soprattutto nel momento dell’evacuazione.
In gravidanza è abbastanza comune soffrire di emorroidi, accentuate anche dalla presenza della stipsi provocata da alcuni ormoni, come il progesterone, che portano ad un rilassamento delle pareti intestinali.
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Anche la pressione del feto sulle vene può essere una causa delle emorroidi, soprattutto sulle vene rettali ed anali. Anche il travaglio e il momento del parto, per una donna che soffre di emorroidi possono essere dei momenti critici, in quanto l’espulsione del bambino richiede una grande pressione nella zona anale.
Ricordiamo che le emorroidi possono essere causate anche dalla sedentarietà, dallo stress e da biancheria intima in fibra sintetica troppo stretta oltre che da un’igiene intima e da una dieta sbagliata.
Per scongiurare il rischio di soffrire di emorroidi è sicuramente necessario controllare la dieta.
Nel caso di emorroidi di primo grado, il consiglio è quello di mangiare molte fibre e alimenti ricchi di flavonoidi e antiossidanti, sostanze utili per disinfiammare i vasi sanguigni. Via libera quindi ai mirtilli e agli altri frutti di bosco come lamponi e more, antinfiammatori naturali dotati anche di un effetto positivo sulla permeabilità vascolare e capillare, ma anche ai pomodori e alle carote.
Frutta e verdura in generale, con la loro quantità di bioflavonoidi, vitamine A, B, C, E e zinco sono da preferire a qualsiasi altro alimento. Ricordate poi di abbondare con l’acqua bevendone almeno 2 litri, e di evitare cibi piccanti e pesanti, come le spezie, i salumi e i fritti.
I rimedi naturali usati per le emorroidi comprendono erbe e piante officinali antinfiammatorie e vasoprotettive, che agiscono sul sistema circolatorio.
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Tra i migliori rimedi della nonna per trattare le emorroidi vi è quello di preparare una miscela composta da: 1 cucchiaio di vasellina, 2 di miele, 1 di albume e un po’ di farina di orzo, da tenere in frigorifero e da spalmare sulle emorroidi esterne.
In alternativa le nonne insegnano che può essere utilizzato un batuffolo di cotone intriso di aceto di mele diluito con acqua da tamponare 2 volte al giorno sulla parte interessata.
Un consiglio semplice ma efficace è anche quello di tenere la parte nell’acqua il più a lungo possibile, rimanendo sul bidet anche per mezz’ora più volte al giorno.
Quando si soffre di emorroidi in gravidanza sarebbe utile consultare il medico prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco o rimedio che non sia totalmente naturale.
I farmaci ad uso topico hanno come principio attivo il cortisone, come ad esempio Proctolin, Emorril, Prepacort, Doloproct, Ultraproct o sostanze ad azione vasculo-trofica, disinfettante o lubrificante.
Nei casi più gravi il medico potrà anche prescrivere farmaci analgesici per uso locale per ridurre il dolore ed il fastidio.
Nel caso nessun rimedio servisse e la situazione dovesse peggiorare, esiste la possibilità di effettuare un’operazione chirurgica chiamata emorroidectomia o di trattare il problema attraverso il laser, e l’intervento più idoneo verrà valutato dal medico specialista proctologo.