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Come si cura la Rosa di Jericho

Oggi vi parlerò di una pianta dalla forma un po’ strana e considerata simbolo di serenità, buona sorte e prosperità. E’ una pianta di origine desertica e la sua particolarità è che sembra, a prima vista, una sorta di bulbo senza vita, rinsecchito. Non appena si bagnano le sue radici, come per magia, la Rosa di Jericho inizia ad aprirsi e i suoi rametti acquisiscono un colore verde. Si richiude a riccio quando è senza acqua e può rimanere così anche per mesi. Si riaprirà nuovamente non appena le ridarete dell’acqua.
Come si cura la Rosa di Jericho? Forse non è proprio corretto parlare di “cura”, perché in effetti non è una pianta come le altre. La Rosa di Jericho va messa in un piatto o in un sottovaso, poi bisogna somministrarle un po’ d’acqua. La temperatura dell’acqua determina la tonalità di verde. In pochi minuti vedrete la vostra Rosa di Jericho aprirsi piano. Non bisogna lasciare questa pianta in acqua per più di 3 giorni. Quando l’acqua si sarà prosciugata completamente, la Rosa di Jericho si richiuderà su se stessa.
 
Aspettate almeno due settimane prima di ridarle acqua. La Rosa di Jericho è originaria della Terra Santa e fu portata in Europa dai Crociati. Si pensa che questa pianta sia simbolo di buona sorte perché è legata ad una leggenda cristiana: la Vergine Maria, percorreva la strada verso Nazareth e si dissetò con l’acqua racchiusa nel cuore della Rosa di Jericho e, grata alla pianta, la rese immortale.

Irene

Irene è stata collaboratrice di Pourfemme dal 2008 al 2014, occupandosi principalmente di tematiche relative alla casa e il fai da te, il benessere, i viaggi.

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