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Cisti sebacea: cause, sintomi, cura e rimedi

La cisti sebacea è un tipo di ciste che si sviluppa a causa dell’occlusione delle ghiandole sebacee. Se la cisti sebacea è infiammata e si infetta può provocare dolore e fastidio, ma in condizioni normali è indolente. Essendo una formazione di natura benigna che non provoca dolore non deve preoccupare, tuttavia presentandosi come un piccolo bozzo può esser antiestetico. Le cisti sebacee compaiono soprattutto su viso, collo e testa e possono arrivare a raggiungere anche i 5–6 cm quindi, pur non essendo pericolose, richiedono l’intervento di un medico.
Vediamo con quali sintomi si presentano, perché si formano e in caso di cisti sebacea come farla riassorbire e quali cure adottare.

Le caratteristiche delle cisti sebacee

La cisti sebacea è una formazione di natura benigna, che si presenta come una pallina sottocutanea, di consistenza semi solida. Al l’interno di una ciste sebacea si raccoglie materiale grasso di vario tipo dalla cheratina al sebo fino alle cellule morte. Questa sorta di bozzo dalla forma tondeggiante, si forma sotto la pelle e può comparire in tutte le aree del corpo. Ricordiamo però che le più comuni sono:

  • la cisti sebacea in testa;
  • la cisti sebacea sul viso o sul collo;
  • la cisti sebacea all’inguine;
  • cisti sebacea sulla schiena;
  • cisti sebacea al seno.

Le cisti si ingrandiscono lentamente e possono arrivare ad ingrossarsi fino a misurare circa 5- 6 cm di diametro, per questo vengono il più delle volte rimosse tramite intervento chirurgico.

Le cause delle cisti sebacee

Se si nota la presenza di una cisti in testa o una pallina sul collo non ci si deve assolutamente allarmare, se si tratta di ciste sebacea, infatti, non ci sono cause patologiche da rintracciare né motivi per cui essere preoccupati.
Questo tipo di cisti, infatti, è causata da uno scorretto funzionamento delle ghiandole sebacee, che si verifica quando alcuni meccanismi fisiologici si “inceppano”. In particolare la cisti sebacea nasce in seguito all’occlusione di una ghiandola sebacea che, non riesce a smaltire la secrezione di materiale cheratinatico, sebo e cellule morte. Questo materiale si accumula e dà vita a una cisti sebacea.
L’occlusione di una ghiandola sebacea può originarsi per cause diverse, tra le più comuni ci sono piccoli traumi, in particolare:

  • graffi,
  • cicatrici,
  • una ferita chirurgica,
  • malformazioni duttali,
  • acne e altre patologie della pelle.

Ci sono poi alcune patologie genetiche che possono manifestarsi con cisti sebacee, come:

  • la sindrome di Gardner, caratterizzata dalla formazione di polipi intestinali, neoplasie cutanee e ossee;
  • la sindrome di Gorlin, caratterizzata da neoplasie multiple e alterazioni endocrine, nervose, oculari e ossee.

Anche uno stile di vita scorretto può interferire con il corretto funzionamento delle ghiandole sebacee, in particolare lo stress e l’abuso di alcolici sono fattori che possono portare a un’ostruzione dei dotti escretori.

I sintomi delle cisti sebacee

Oltre a quello più evidente, cioè la presenza di una massa tondeggiante e in rilievo sotto pelle, la cisti sebacea nella maggior parte dei casi non comporta altri sintomi. Queste formazioni provocano dolore solo se si ha una cisti sebacea infiammata o infetta. Possono invece provocare fastidio, soprattutto se si formano in zone delicate come la cisti sebacea sul cuoio capelluto o la cisti sebacea all’inguine.
Una caratteristica di queste cisti è la loro crescita, lenta ma progressiva che è facilmente visibile sotto la pelle. Se praticate l’autopalpazione noterete che le cisti sebacee sono semi-solide e mobili. Nel caso in cui notate che il nodulo sottocutaneo che percepite alla palpazione non è mobile, contattate un medico per una visita specialistica; quando la lesione è fissa o poco mobile potrebbe trattarsi di una forma tumorale maligna.
Le cisti sebacee quindi sono del tutto asintomatiche a meno che non abbiano raggiunto dimensioni considerevoli, in questo caso possono provocare tensione e fastidi nella zona della pelle interessata.

Cisti sebacea: come farla riassorbire

Il medico solitamente riesce a diagnosticare con facilità la cisti sebacea durante una normale visita, attraverso l’ispezione e la palpazione della formazione sottocutanea.
Nei casi più sospetti, quando ad esempio il nodulo appare particolarmente duro e poco mobile, lo specialista può richiedere un’indagine più approfondita della cisti, da effettuare con un’ecografia o eventualmente con una biopsia. Le cisti sebacee finché sono di piccole dimensioni vengono trattate semplicemente con creme antibiotiche o a base di cortisone, in alternativa il medico può consigliare anche antibiotici o cortisonici da assumere per via orale.
Quando la ciste sebacea cresce di misura, è fastidiosa perché si trova in zone delicate o è particolarmente visibile e va ad incidere sull’aspetto estetico, le cisti vengono solitamente asportate chirurgicamente.
L’intervento chirurgico si effettua in anestesia locale e può prevedere:

  • una piccola incisione con rimozione subtotale della cisti. In questo caso la cicatrice è molto piccola e quindi è l’intervento che si predilige per ottenere un buon risultato estetico, come nel caso di cisti sebacea sul viso;
  • una incisione ampia con rimozione totale della cisti. In questo caso la cicatrice è più estesa ma si abbassa notevolmente la possibilità di una recidiva;
  • il laser con biopsia, in questo caso si crea un foro attraverso cui viene drenato il materiale contenuto nella cisti e le pareti della cisti vengono asportate solo in un secondo momento.

Se si verifica una rottura della cisti o in caso di cisti sebacea suppurata, bisogna intervenire tempestivamente; in questo caso la ciste sebacea dovrà essere incisa e verrà introdotta una garza da drenaggio che sarà rimossa dopo 2-3 giorni.
Schiacciare o spremere una cisti sebacea invece è fortemente sconsigliato, il rischio è quello di dar vita a un’infezione che provocherà l’ingrossamento della cisti, dolore, arrossamento.

Photo by jarabee123/Shutterstock.com

Camilla Buffoli

Camilla Buffoli è stata una collaboratrice di Pourfemme dal 2011 al 2017, occupandosi principalmente di salute della donna e tematiche relative alla maternità. Nel corso del 2014, ha scritto di curiosità ed eventi su Nanopress.

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Camilla Buffoli