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Bendaggio gastrico: rischi, pro e contro

L’intervento restrittivo tra i più diffusi, che ha come obiettivo la riduzione del volume dello stomaco, il bendaggio gastrico, a differenza del bypass gastrico, non prevede una sutura, ma il posizionamento di un anello regolabile all’altezza dello stomaco. Per chi è indicato? Quali sono i rischi, i pro e i contro di questo intervento chirurgico? Ecco tutte, o quasi, le risposte del caso.

Come funziona

Per ridurre il volume dello stomaco nei pazienti obesi, diminuendo la quantità di cibo ingeribile e ingerito, si può procedere con il bendaggio gastrico, un intervento che prevede il posizionamento di un anello regolabile in silicone all’altezza dello stomaco.
 
È come se lo stomaco diventasse una clessidra, con la parte superiore molto più piccola di quella inferiore e in grado, quindi, di contenere una dose ridotta di cibo. Il meccanismo è paragonabile a quello di un imbuto: il cibo ingerito si ferma al di sopra dell’anello e vi rimane finché non viene digerito; la persona in questo modo arriva a sentirsi sazia pur avendo mangiato poco.
 
Le due porzioni di stomaco rimangono in comunicazione fra grazie a un piccolo passaggio, dalle dimensioni regolabili, grazie alla presenza di un meccanismo studiato appositamente per lo scopo. L’anello è collegato, mediante un tubicino, a una piccola pompa posizionata nella zona addominale, grazie alla quale il medico può gonfiare o sgonfiare l’anello, modificando il diametro del passaggio, iniettando con un piccolo ago della soluzione fisiologica nella pompa.
 
Un vantaggio da non sottovalutare: in questo modo il bendaggio gastrico può essere modulato in base alle esigenze dell’interessato; può essere allargato in presenza di un’intolleranza da mancato adattamento alla ridotta quantità di cibo (che si può manifestare con vomito ripetuto) o, al contrario, ristretto se il senso di sazietà tarda a farsi sentire.
 

I pro e i contro

Il meccanismo a imbuto garantisce l’ingestione di una minore quantità di cibo, ma non solo. Grazie al bendaggio gastrico si regola anche la velocità di svuotamento della piccola tasca gastrica nel resto del tratto digestivo e, di conseguenza, la sensazione di sazietà permane a lungo. Anche questi vantaggi hanno un possibile contro, però: l’assorbimento del cibo resta lo stesso e quindi tutto dipende da quello che la persona ingerisce.
 
Da annoverare tra i pro, le percentuali elevate di successo dell’intervento, con una riduzione media del 40-50% dell’eccesso di peso e, con il supporto di una dieta, di uno stabile mantenimento del nuovo peso raggiunto.
 
Nessun rischio elevato di complicanze o effetti collaterali per l’intervento, che non comporta resezioni e/o asportazioni e/o bypass di organi interni con conseguenti eventuali possibili deficit di assorbimento. Da sottolineare, però, che in quanto operazione chirurgica, anche questo tipo di intervento non è completamente esente da rischi.
 
Tra i possibili contro anche un’eventualità, rara ma non impossibile: l’anello è costituito da materiale estraneo (silicone) e potrebbe quindi spostarsi, causando una sorta di rigetto e rendendo necessaria la rimozione.

Camilla Buffoli

Camilla Buffoli è stata una collaboratrice di Pourfemme dal 2011 al 2017, occupandosi principalmente di salute della donna e tematiche relative alla maternità. Nel corso del 2014, ha scritto di curiosità ed eventi su Nanopress.

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Camilla Buffoli