Ematocrito: valori e definizione

Informazioni utili sull'ematocrito, la sua definizione e i valori normali di riferimento per capirne qualcosa di più.

Ematocrito: valori e definizione

L’ematocrito, da non confondere con l’emocromo, cioè l’analisi della parte corpuscolata del sangue, è un valore preciso, una percentuale preziosa del sangue utile per smascherare diverse anomalie e legata alla fluidità o densità ematica. Ematocrito alto o ematocrito basso? Valori normali o irregolari? Ematocrito ed mcv? Tante le domande possibili. Altrettante e meno complesse di quanto si creda le risposte più convincenti. Ecco la definizione di ematocrito e i valori di riferimento.

La definizione

Per ematocrito, identificato anche con la sigla hct, si intende il volume percentuale di sangue che è costituito da cellule (globuli rossi, piastrine e globuli bianchi), cioè la parte corpuscolata. La frazione liquida rimanente ha, invece, come protagonista il plasma. Da non confondere con il volume corpuscolare medio, mcv, che indica la grandezza dei globuli rossi, l’ematocrito con valori diversi da quelli normali può indicare la presenza di anomalie o patologie.

I valori dell’ematocrito

In particolare, i valori percentuali considerati normali dell’ematocrito differiscono in base al genere. Se per la donna la percentuale di riferimento va da 36% a 46%, per l’uomo il range della normalità è compreso tra 38% e 52%.

Quando è troppo alto l’ematocrito il sangue è molto denso, con un aumento del rischio di problemi cardiovascolari e trombi. Al contrario, quando l’ematocrito è basso, come può succedere in periodi particolari della vita, durante la gravidanza per esempio, il sangue è più fluido del normale e possono verificarsi alcuni sintomi fastidiosi, dalla stanchezza al mal di testa fino al malessere generalizzato e ai problemi visivi.

Cosa o chi può influenzare i valori di ematocrito? Numerose patologie possono giocare un ruolo da protagoniste in questi casi. Tra le possibili colpevoli patologiche di un rialzo della percentuale in questione ci sono il diabete, l’insufficienza renale acuta, la peritonite e le ustioni. Invece, quando i livelli di parte corpuscolata del sangue sono più bassi della norma può essere colpa di: anemie emolitiche; carenza di ferro; cirrosi epatica; infezioni gravi; leucemie; tumori e malnutrizione.

I valori dell’ematocrito si evidenziano grazie a un semplice esame del sangue. In particolare, dopo il prelievo il campione ematico viene inserito in una centrifuga che fa girare la provetta separando il sangue e dividendone in tre parti i componenti (frazione liquida, cioè plasma; globuli rossi; altre cellule sanguigne).

Parole di Camilla Buffoli