Analisi in gravidanza mese per mese: quali sono e quando farle

Spesso le future mamme si chiedono quali esami e analisi in gravidanza sono necessari, così come quali siano le analisi con ticket mutuabili oppure no. Scopriamo insieme mese per mese, divise in trimestri, le analisi da compiere in gravidanza per assicurarsi una gestazione perfetta e 9 mesi in tranquillità

Analisi in gravidanza mese per mese: quali sono e quando farle

Hai fatto il test, sei incinta: auguri! Ora però è il momento di eseguire diverse analisi in gravidanza: scopriamo quali sono e quando farle, per assicurarsi nove mesi di serenità! Dal momento in cui si scopre di essere incinta, infatti, fino al momento del parto ci sono alcuni esami che vanno necessariamente fatti e sarà cura del ginecologo prescriverli dopo accurate valutazioni. Le analisi da fare mese per mese, in gravidanza, saranno utili a scongiurare qualsiasi tipo di problema per la mamma e per il bambino: dalle analisi del sangue a quelle delle urine, fino alle ecografie ed eventualmente alla amniocentesi, in gravidanza gli esami accompagneranno la gestante per tutta la durata delle 40 settimane. Scopriamo insieme perché, quando farle e quali sono, nel dettaglio, le analisi per trimestri di gravidanza.

Analisi in gravidanza mese per mese

Sarà il medico ginecologo a stabilire se sia o meno necessario effettuare esami e analisi in gravidanza mese per mese, in base ad eventuali patologie pre-esistenti nella donna o se vi siano dei particolari fattori di rischio che il feto sviluppi particolari problemi o anomalie; sarà quindi esclusivamente suo compito prescrivere esami del sangue, delle urine o approfondimenti come ecografie di secondo livello o amnio- e villocentesi. Questo perché la gravidanza ha sintomi, caratteristiche ed esami da fare ben specifici: una donna potrà certamente avere bisogno di più approfondimenti rispetto a un’altra. Ogni gestazione è diversa.

Analisi prima di restare incinta

Normalmente questi esami non vengono prescritti, capita solo nel caso in cui una coppia stia cercando un bambino da diverso tempo senza successo, o in caso di ripetuti aborti spontanei. Queste si chiamano analisi preconcezionali e comprendono analisi ormonali come fsh e lsh, cioè il dosaggio degli ormoni deputati alla regolazione di ciclo mestruale e ovulazione, progesterone, estrogeni e emocromo, così come il test per le malattie infettive e quello relativo a problemi di coagulazione.

Analisi gratuite in gravidanza

Alcuni esami in gravidanza sono esenti da ticket: per ottenere questo beneficio è sufficiente recarsi alla propria ASL di appartenenza con il certificato di gravidanza rilasciato dal medico. L’ASL vi rilascerà un libretto con tutti gli esami esenti: spetterà al vostro medico curante farvi le impegnative con il codice di esenzione per la gravidanza.
Normalmente tutti i prelievi di sangue e le analisi delle urine sono gratis in gravidanza; non solo, il sistema sanitario nazionale prevede anche tre ecografie totalmente gratuite, una per ogni trimestre.
Ecco un elenco di tutti esami consigliati divisi per periodo, dai più classici come le analisi del sangue a quelli più complessi, come ad esempio l’amniocentesi, divisi per trimestre.

Analisi del primo trimestre

Il primo appuntamento con il medico, o con l’ostetrica, andrebbe fissato entro le 10 settimane: questo perché in questo modo è possibile pianificare meglio l’assistenza alla gravidanza. Se avete un ritardo, effettuate entro 15 giorni dallo stesso un test di gravidanza: è importante sapere di essere incinte quanto prima per programmare gli esami del caso, nelle giuste settimane. Per sapere come fare il calcolo delle settimane di gravidanza, potete consultare il nostro articolo di approfondimento.
Comunque, se avete accertato la gravidanza, sappiate che in questo primo momento, ovvero fino alla 12°-13° settimana, vengono eseguiti in esenzione:

  • l’esame delle urine e l’urinocoltura per verificare se vi sono infezioni nelle vie urinarie;
  • l’esame del sangue per determinare sia il gruppo sanguigno che il fattore Rh. Con questo esame, inoltre, per controllare che non vi siano malattie infettive (rosolia, HIV, toxoplasmosi o sifilide) o la presenza di anemia;
  • ecografia: per stabilire precisamente a quale settimana ci si trova
  • villocentesi: entro l’11° settimana se il medico lo ritiene necessario e soprattutto se si sono superati i 36 anni.

A pagamento, invece, ma di solito consigliati sono:

  • dosaggio delle beta-HCG, l’ormone della gravidanza: di solito segue immediatamente il test di gravidanza casalingo;
  • bitest con ecografica della translucenza nucale;
  • pap-test, se non eseguito negli ultimi due anni.

La translucenza nucale è un esame (insieme al bitest) molto importante perché si tratta di un primo screening che mira a individuare eventuali anomalie analizzando il liquido raccolto sotto la nuca del feto: cliccate sul collegamento per entrare nell’articolo dedicato e scoprire, nel dettaglio, le funzioni e quando è meglio fare questa ecografia.

Analisi del secondo trimestre

In questa fase si verificano, insieme al medico, gli esiti degli esami e si continuano a monitorare alcuni valori (soprattutto se sono risultati positivi alcuni test della prima fase). Siamo tra la 14° e la 27° settimana e il bambino inizia a crescere. Ecco gli esami mutuabili:

  • urine;
  • ecografia morfologica: nell’approfondimento dedicato, sono spiegati tutti i motivi per cui è importante farla. Serve per studiare la morfologia del feto per escludere, o accertare, la presenza di malformazioni;
  • amniocentesi: il prelievo di liquido amniotico, consigliato soprattutto alle donne che hanno superato i 35 anni;
  • ecografia tridimensionale o 3D: non è obbligatoria, ma in questo modo avrete la possibilità di vedere il bambino in immagini tridimensionali, in movimento e in tempo reale;
  • verifica degli anticorpi anti-rosolia,toxoplasmosi (se negativi precedentemente);
  • glicemia.

A pagamento invece sono previste queste analisi per il secondo trimestre di gravidanza:

  • curva da carico orale di glucosio: per chi appartiene a un gruppo a rischio per il diabete;
  • ecografia morfologica di 2° livello con flussimetria: questo esame permette di valutare lo stato di salute del feto attraverso l’analisi del flusso del sangue che lo nutre. È consigliata alle donne che soffrono di ipertensione e diabete;
  • tampone cervico-vaginale e rettale: nelle pazienti con precedente aborto o minaccia di aborto. In questi casi viene anche consigliata una valutazione del collo uterino.

Analisi del terzo trimestre

Se non si sono riscontrate anomalie, gli ultimi tre mesi sono quelli più facili. Se invece ci sono dei valori da tenere sotto controllo allora è bene prestare attenzione a tutte le analisi da fare tra la 28° e la 40° settimana di gestazione.
Esami esenti da ticket sono:

  • urine;
  • emocromo;
  • ecografia ostetrica: per valutare la situazione del liquido amniotico e della placenta;
  • HCV, HbsAg e HIV (se vi erano fattori di rischio)
  • cardiotocografia: serve per la valutazione del benessere del feto in ambito perinatale e della presenza, frequenza ed entità delle contrazioni dell’utero della madre durante il parto.

A pagamento rimangono questi esami in gravidanza, invece:

  • visita cardiologica con elettrocardiogramma (35°-37° settimana);
  • cardiotocofrafia settimanale (dalla 36°settimana);
  • coprocoltura: per la ricerca della salmonella (36°-37° settimana);
  • flussimetria (se risultata positiva precedentemente).

Parole di Redazione