XFactor: top e flop della seconda puntata

Tra draghi immaginati, statue della libertà e microfoni spenti anche il secondo live di XFactor non ci ha deluso. Noi c'eravamo per raccontarvi i momenti top (e flop) della seconda puntata di XF12.

XFactor: top e flop della seconda puntata

Foto di xfactor.sky.it

Lo sappiamo tutte, in autunno il giovedì sera è sacro. Non ci siamo per aperitivi, sfilate, eventi, viaggi e non usciremmo di casa neppure se Cracco in persona ci invitasse a mangiare una pizza. Il giovedì sera c’è XFactor.

Noi abbiamo fatto un’eccezione e ieri siamo uscite, ma solo per andare a vedere dal vivo il secondo live di XFactor e raccontarvi tutti i retroscena. Curiose di sapere come è andata? Ecco i nostri top (e flop) della seconda puntata di XF12.

Chi ben comincia…

xfactor sul palco Luna

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Quale modo migliore per iniziare una serata se non con un incredibile medley dei successi di Sting? Noi non riusciamo a pensare ad altro.
Insieme a lui gli undici ragazzi in gara che, diciamocelo, non sono stati da meno.
Ad aprire le danze è stata Luna con un mash up tra God is a woman di Ariana Grande e I do di Cardi B.
Più che una dea scesa in terra Luna, con una corona di raggi solari in testa, ricordava la statua della libertà in versione mignon placcata d’oro. Se la prossima assegnazione sarà Rihanna rischiamo di vederla sul palco di XFactor distesa in un letto xxl alla california king bed o in versione A.A mentre canta cheers (drink to that).
Forse è meglio se anche noi ci limitiamo a un lapidario “molto interessante”.

Immaginiamo i draghi

Xfactor Mara Maionchi sul palco

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Non ci sono Naomi o Sherol che tengano, la vera queen di XFactor è una sola: mrs. Mara Maionchi.
Nel presentare il suo pupillo dà sfoggio dell’inglese che ci piace e in un attimo la band a stelle e a strisce viene rinominata “Immagina Draghi”. Geniale.

Buon sangue non mente

Xfactor Leo Gassmann

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Parliamo un attimo del bravo ragazzo, non si può negare che Leo Gassman sia nato per stare su un palcoscenico; occhi scuri e un sorriso ammaliante lo rendono uno dei più amati dal pubblico femminile.

La storia del bravo ragazzo però sta sfuggendo di mano e nel tentativo di “sporcarsi” un po’ Leo prova a ruggire, forse troppo. Diamo ragione a Fedez: il nostro Leo(ne) va tutelato.

Amore e capoeira: un errore del nuovo giudice Lodorroico?

Ai Seveso Casino Palace Lodo Guenzi assegna per il secondo live Amore e Capoeira di Takagi & Ketra. Una scelta sbagliata?

A questo giro Lodo non sembra esser riuscito a convincere i suoi “esimi” colleghi ma, per sua fortuna, i Seveso e i Red Bricks Foundation si esibiscono nella stessa manche. In questo modo il pericolo di uno scontro fratricida viene evitato e noi ci rallegriamo; se entrambi i gruppi fossero finiti al ballottaggio il potere soporifero del Lodorroico avrebbe dato la buona notte a tutto il pubblico in sala.

La metro verde è riservata alle ragazze

xfactor naomi

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Non c’è che dire, questa edizione è in mano alle donne. Il palco di XFactor sembra essere l’incarnazione della hit di Beyoncé Run the world (girls).
Partiamo da Naomi, la sua esibizione ha lasciato il pubblico senza fiato. Con una versione potente e emozionante di Never enough non possiamo che immaginarla ad Assago. Eppure, il riferimento al tanto agognato palazzetto arriva poco dopo con l’esibizione di un’altra voce femminile: quella di Martina.
Secondo il frontman de Lo Stato Sociale, con Sober Martina si merita la finale, ma non abbiamo dubbi, un posto su quella metro è già riservato a Sherol Dos Santos che fa impazzire il pubblico con Rank & File. Voto 10.

Microfoni spenti, va bene purché canti Sting

La prima manche si chiude con un po’ di imbarazzo e di polemiche sui social. Sting torna sul palco con Shaggy ma per tre quarti dell’esibizione il suo microfono sembra non funzionare a dovere e nonostante il cantante segnalasse il problema tecnico in tutti i modi possibili (scuotendo la testa, e facendo espressioni di sconforto) sembra che solo il pubblico a casa se ne sia accorto perché nessuno ha fermato la performance.

Insomma costi quel che costi the show must go on e noi siamo contenti cosi; purché canti Sting.
Intanto i Red bricks foundation finiscono (di nuovo) allo scontro finale.

XFactor ti fa bella

xfactor renza castelli

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XFactor ci ha abituato a look e scenografie estreme; abbiamo visto nudità improbabili, lattex e una pioggia di paillettes e brillantini ma con Renza i make up artisti si sono superati.
La ragazza acqua e sapone delle audizioni è diventata una star dal look anni cinquanta. Mentre canta alla perfezione Thunderclouds non riusciamo a pensare ad altro: vogliamo il numero di telefono del suo stylist.

Top, flop e eliminazioni

xfactor eliminazione finale

Foto di xfactor.sky.it

Se nella prima manche le assegnazioni di Lodo non avevano convinto, ad aprire la seconda parte della serata è Emanuele Bertelli ad esser stato penalizzato da una scelta poco azzeccata. Uno scivolone per Mara che Fedez risolve con un vago “non lo so”.
Guenzi invece si riscatta quando entrano sul palco i Bowland con No roots di Alice Merton e la differenza di stile e di carisma è evidente a tutti.
Se già i Bowland avevano oscurato l’esibizione di Emanuele, del sedicenne troppo cresciuto ci dimentichiamo definitivamente quando a salire sul palco sono Renza prima e Sherol poi.
Chiude la serata Anastasio, e sulla gang dei Dark Polo limitiamoci a un “simpatici” che toglie sempre dall’imbarazzo.

L’inevitabile scontro tra lo stile british e la Catania verace si risolve con un tilt a favore del siciliano Emanuele, e anche la seconda puntata di XFactor si chiude.

Non c’è due senza tre, quindi non prendete impegni per giovedì prossimo.

Parole di Elena Chioda