Vita da single: Singletown

Alla Mostra Biennale di Architettura di Venezia quest'anno è stato proposto un curioso esperimento dal nome Singletown. Si tratta della città su misura per soli single che, secondo le stime, in un futuro non troppo lontano, saranno ben un terzo della popolazione mondiale, con inevitabili cambiamenti sulla società.

Vita da single: Singletown

La Biennale d’Architettura di Venezia, aperta al pubblico fino al 23 novembre, ci propone un interessante esperimento: Singletown, la città dei single!
Secondo le statistiche, nei paesi in via di sviluppo, entro il 2026 i single saranno un terzo della popolazione, e ciò comporterà una serie di rivoluzioni nell’ambito sociale ma anche architettonico, andando a modificare il vecchio concetto di abitazione per famiglia e di città. Se i single crescono, l’arredamento cambia, la casa si trasforma, e di conseguenza le città si adattano in base a questo nuovo life style. Il team Droog e Kesselskramer con il supporto della Mondriaan Foundation di Amsterdam propongono un progetto presentato alla Biennale d’Architettura, che esplora in chiave ironica e provocatoria la vita da single con i suoi aspetti positivi legati all’indipendenza ma anche quelli più tristi che sfociano nella solitudine. In mostra troviamo la Jacket for lonely people, una giacca insolita formata da due piumini siamesi cuciti insieme, per offrire un “passaggio” a qualcuno nei giorni di pioggia oppure per sentirsi fisicamente vicini ai propri amici. La Shared fence invece è una parete in comune con il proprio vicino di casa, dove riporre gli attrezzi da lavoro, e condividerli insieme, metà trapano in una casa e metà nell’altra. Poi si trova Messy l’armadio sospeso che sparisce all’occorrenza, lasciando in camera una parvenza di ordine, Simpledoubledeux, il letto singolo che diventa matrimoniale per i più tradizionalisti, dato che a Singletown si fa sesso con i robot, e tante altre divertenti trovate, tutte da scoprire!