Virus Ebola: il 75% delle vittime sono donne

Virus Ebola: il 75 per cento delle vittime sono donne. In Africa occidentale, il ruolo femminile in ambito familiare e professionale, rende le donne più epsoste al contagio.

Virus Ebola: il 75% delle vittime sono donne

Virus Ebola: il 75% delle vittime sono donne. L’altissimo numero di coloro che sono esposte al contagio, dipende dal ruolo femminile nella società africana. Queste sono state le parole del ministro della parità di genere e lo sviluppo in Liberia Julia Duncan-Cassell. La ragione che spiega perché tre morti su quattro sono donne, è da ricercare nel fatto che sono proprio loro ad occuparsi dei funerali e della cura dei malati, aspetto che le mette a contatto con secrezioni e liquidi corporei, fonte di trasmissione del virus. Questo ruolo è rivestito non solo in ambito familiare ma anche professionale: la maggior parte del personale sanitario è formato da donne.

Le tragiche percentuali

In Guinea e Sierra Leone, tra il 50 e il 60 per cento dei contagiati sono donne. La percentuale sale ancora in Liberia, dove si toccano punte del 75. I dati non costituiscono una novità perché già nel 2007, in un rapporto dell’OMS, venivano evidenziate le differenze di esposizione tra maschi e femmine nella trasmissione della febbre emorragica Ebola. L’attenzione ai ruoli di genere che influenzano l’esposizione in ambito locale era già stata caldeggiata qualche anno fa. E la preoccupazione si è rivelata purtroppo fondata.

Una differenza di genere

Questa “differenza di genere” nel contagio del virus Ebola si spiega con il ruolo rivestito dalla donna nella società africana. Gli operatori sanitari, per la gran parte donne, sono molto esposti alla malattia durante la cura dei pazienti perché possono rischiare di entrare facilmente in contatto con lenzuola, aghi usati o vestiti sporchi. Inoltre, i malati deceduti possono ugualmente essere veicolo di trasmissione del virus. Questa situazione va ad aggiungersi all’isolamento sociale cui sono costretti gli infetti e le loro famiglie. Se un membro contrae il virus, la comunità si allontana dall’intero nucleo familiare che diventa a rischio di contagio e quindi sottoposto a quarantena. Nelle zone povere dell’Africa, la stigmatizzazione porta quasi la metà dei soggetti, a non denunciare la propria condizione.

La situazione attuale

L’epidemia del virus Ebola continua a diffondersi, oltre i territori di Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Sono stati segnalati casi di contagio anche in Congo. Il presidente di Medici Senza Frontiere, in un discorso davanti alle Nazioni Unite, ha tuonato contro i leader mondiali, affermando che stanno fallendo nell’affrontare la peggiore epidemia di ebola della storia.

Parole di Palma Salvemini