Violenta una bambina di 11 anni e viene assolto: credeva fosse più grande e i giudici gli hanno dato ragione

Una perizia psichiatrica sulla ragazzina ha evidenziato una ridotta capacità di intendere e volere. Purtroppo però i genitori non potranno fare ricorso, perché si tratta del processo bis, per legge inappellabile

Violenta una bambina di 11 anni e viene assolto: credeva fosse più grande e i giudici gli hanno dato ragione

Sentenza shock a Madrid: un 25enne è stato assolto dalle accuse di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di undici anni. Il ragazzo aveva sostenuto in sua difesa che la giovane era consenziente e le era sembrata più grande. Il tribunale ha accolto le sue giustificazioni, sollevandolo dal reato di stupro su minore. 

Secondo la difesa il 25enne era convinto che la ragazzina avesse almeno 15 anni. Secondo quanto riportato da 20minutos.es, la presunta violenza si sarebbe consumata a Madrid nel 2014, quando la legge fissava a 13 anni l’età minima del consenso. Giusto un anno dopo, la riforma del codice penale spagnolo ha alzato l’età a 16 anni. Il giovane inizialmente era stato rinviato a giudizio: per lui era stata chiesta una pena detentiva di 9 anni.

Il giudice ha poi deciso di avvalorare le ragioni del 25enne anche in considerazione delle deposizioni contraddittorie e poco chiare fornite dalla giovane. Secondo gli inquirenti la ragazzina era consenziente e quando ha sporto denuncia aveva un’unica paura: essere rimasta incinta. Temeva la reazione dei genitori.

I due si erano conosciuti nell’agosto del 2014, in un parco. Entrambi stavano portando a passeggio i loro cani. Poco dopo il 25enne ha proposto alla giovane di fare sesso e lei avrebbe acconsentito senza remore.

Nel corso del processo la giovane è stata sottoposta a una perizia psichiatrica dalla quale è emerso che è affetta da disturbi del comportamento e dell’apprendimento, pertanto non è pienamente capace di intendere e di volere. Tuttavia i genitori non potranno fare ricorso: si tratta infatti del processo bis, per legge inappellabile. Anche il primo aveva riconosciuto il giovane innocente.

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