Verona, 15enne italiana di colore rifiutata al concorso canoro: "Italiani si nasce, non si diventa"

L'episodio che ha visto protagonista la ragazzina, nata e cresciuta in Italia, ha fatto in breve tempo il giro del web: non si arresta il coro di accuse contro un concorso per voci emergenti in Veneto, che è stato 'interdetto' alla giovanissima solo perchè non ritenuta italiana 'di fatto'. E il messaggio di rifiuto, ormai virale, non lascia spazio all'immaginazione.

Verona, 15enne italiana di colore rifiutata al concorso canoro: “Italiani si nasce, non si diventa”

Un boccone troppo amaro da digerire senza problemi per una 15enne di colore italiana rifiutata in un concorso canoro a Verona. Il motivo, nero su bianco in un sms dell’organizzatore, non dà adito a dubbi o interpretazioni: “Italiani si nasce, non si diventa”. Con queste parole la ragazzina ha visto chiudersi le porte di un sogno, quello di far sentire a tutti la sua voce: ama il canto, ma, da sola, la sua grande passione non è bastata ad abbattere le barriere.

Una ragazzina come tante, di origini africane ma nata e cresciuta in Italia di pari passo con la sua più grande passione, il canto: la 15enne rifiutata dal Canta Verona, concorso canoro per voci emergenti, ha deciso di reagire all’episodio che l’ha vista protagonista rendendo pubblico il contenuto dell’sms con cui l’organizzatore l’ha liquidata, senza dare adito a troppe interpretazioni.
Respinta perchè di colore, in barba alla sua identità di adolescente italiana come tutte le altre, e ritenuta lontana dai “canoni” stabiliti dal mittente di queste parole: “Italiani si nasce, non si diventa e si nasce da genitori italiani. Io la penso così ed è riservato (il concorso, ndr) ad esclusivamente italiani di fatto. Ci sono anche cinesi con cittadinanza italiana ma non sono italiani di fatto”.

Le scuse dell’organizzatore: “Ho espresso solo la mia idea”

Poche righe pesanti come macigni che hanno fatto il giro della Rete, diventando virali. E non importa più se, goffamente, l’autore del messaggio è arrivato a scusarsi dopo il parapiglia che ha scatenato, finendo per fare peggio di quanto già prodotto: scripta manent, e effettivamente cancellare simili frasi può rivelarsi un’ardua impresa, se si pensa che un messaggio del genere è talvolta mera estensione di un pensiero fortemente radicato.
“Ho espresso solo una mia idea”: è così che si sarebbe scusato l’organizzatore, che di fatto ha esacerbato i toni di una polemica che era facile intuire, ben prima di rendersi artefice di un simile episodio. Oltre alle scuse, però, il web non perdona neppure il fatto che l’uomo si sia offerto di “ospitare” la ragazzina in altre manifestazioni canore, dietro compenso: per molti utenti indignati è una pezza che non copre la voragine di critiche in cui si è cacciato e alla quale la 15enne ha risposto con un altrettanto chiaro ‘no’.

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Parole di Giovanna Tedde