Verme solitario: quando veniva utilizzato per dimagrire

Il verme solitario, un parassita che un tempo veniva utilizzato per dimagrire, comportando una serie di rischi importanti per la salute.

Verme solitario: quando veniva utilizzato per dimagrire

Il verme solitario, un parassita più che una malattia vera e propria. Un parassita di quelli che proliferano liberamente nell’intestino delle persone una volta che riescono ad annidarvisi. E quando veniva utilizzato per dimagrire? Sì, sembra un pericoloso controsenso, un’iperbole priva di fondamento, ma purtroppo è una realtà che si verificava qualche anno fa. Ma cerchiamo di saperne e capirne di più.

Di cosa si tratta

Le tenie, comunemente dette vermi solitari, sono particolari parassiti che si attaccano alla mucosa, cioè il tessuto di rivestimento interno dell’intestino dell’organismo che le ospita con la testa. Dopo la testa, che riesce ad attaccarsi alla mucosa intestinale perché provvista di ventose, segue il collo, dal quale si sviluppano dei segmenti, che costituiscono il vero corpo del verme.

Come entra nell’organismo

Un verme che può entrare nell’organismo umano per via orale, cioè ingerendo carne cruda o poco cotta di bovini o maiali infetti. Una volta arrivati a destinazione, cioè nell’intestino, le larve maturano in vermi adulti e nel giro di 3-4 mesi i primi vermi si staccano. Per capire quanto e come può sopravvivere questo parassita, basti pensare che la tenia riesce a resistere all’interno dell’intestino di un essere umano per più di 10 anni.

Utilizzato per dimagrire?

Il verme solitario, pazzesco ma è vero, è stato utilizzato in passato – e forse ancora adesso, grazie al “rigoglioso” commercio online delle uova del parassita – come protagonista di metodiche di dimagrimento drastiche, che prevedevano l’ingestione spontanea di uova o larve del verme. Perché? Non a caso i sintomi tipici che possono farne sospettare la presenza nell’apparato gastrointestinale di una persona sono: nausea, vomito, diarrea, irritabilità, inappetenza e perdita di peso. Infatti, la tenia si alimenta con il cibo ingerito dalla persona che la ospita, digerendolo e metabolizzandolo al suo posto, completamente o in parte e, in questo modo, crescendo e diventando sempre più forte e resistente.

Mangia al posto di chi la ospita e, così facendo, non ne consuma solo calorie e grassi in eccesso, causando un’importante perdita di peso. Ma ne assume e assimila anche la maggior parte delle sostanze nutritive, di quelle componenti essenziali di una sana e salutare alimentazione. Con il rischio, ovviamente, di compromettere alcune funzioni vitali dell’organismo. Da non sottovalutare, poi, che far crescere consapevolmente un parassita dentro di sé aumenta il rischio che lo stesso si sposti in altri tessuti, danneggiandoli anche gravemente. Tutto per perdere qualche chilo? Meglio un po’ di sano sport e una vera dieta bilanciata, non serve nemmeno sottolinearlo, anche se, stando a numerosi fatti di cronaca, dalla donna negli Usa che ha comprato un verme solitario e l’ha ingerito per dimagrire fino alla mamma che, in Florida, ha fatto ingerire alla figlia la tenia “perché doveva dimagrire”, forse è davvero il caso di ribadirlo.

Parole di Camilla Buffoli