Varicocele e gravidanza: come incide sulla fertilità?

In molti casi quando una coppia non riesce ad avere un bambino la “colpa” è dell’uomo. Il 40% dei casi di infertilità maschile è dovuta alla presenza di un varicocele nello scroto.

Varicocele e gravidanza: come incide sulla fertilità?

Un aspirante papà che soffra di varicocele può compromettere la ricerca di una gravidanza? O meglio, questa specifica patologia maschile influisce sulla fertilità di coppia, riducendo le probabilità di un concepimento? Di solito siamo abituate a fermare la nostra attenzione sulle varie problematiche ginecologiche femminili che rendono difficoltosa la via per la procreazione, come ad esempio il fatto di soffrire di endometriosi, o una ostruzione delle tube di Falloppio non diagnosticata. Per non parlare del fattore età, che nella donna, purtroppo, incide moltissimo. Tuttavia, anche gli uomini possono avere qualche problema intimo che finisce per ripercuotersi negativamente sulla loro fertilità. In questo caso, parliamo di varicocele, e vediamo se, e in quale misura, può rendere meno fecondi gli spermatozoi.

Varicocele: cos’è?

Il varicocele è una malattia che interessa i testicoli, e che, in genere, si manifesta nell’uomo giovane, tra i 15 e i 25 anni di età, ma non sono rari casi al di fuori di questa fascia. In pratica consiste nell’ingrossamento delle vene dello scroto, con conseguente scarsa ossigenazione del sangue venoso che arriva ai testicoli. Quando le vene si dilatano, anche la temperatura corporea aumenta, e a causa del ristagno venoso, e della mancata nutrizione attraverso l’ossigeno, accade che la produzione di spermatozoi sia rallentata o che lo sperma sia comunque di cattiva qualità. Quali sono i sintomi di questa patologia?

Varicocele: sintomi

Il varicocele non una sintomatologia precisa. A volte l’uomo non se ne accorge e solo una gravidanza che non arriva può far sorgere nel medico il sospetto che ci sia dietro questo disturbo. In altri casi, però, il varicocele “si fa sentire”, in condizioni di sforzo fisico, come dopo un allenamento sportivo o quando la persona rimane molto a lungo in piedi. Si avverte del dolore conseguenza dell’aumento della pressione sanguigna venosa. Naturalmente la diagnosi va fatta dall’andrologo attraverso un’osservazione delle vene dei testicoli, e in seguito si dovrà anche effettuare una ecografia testicolare, e infine un esame spermiografico per accertare la vitalità degli spermatozoi e il loro potere fecondante.

Varicocele e fertilità maschile, quanto incide?

Un uomo affetto da varicocele, effettivamente avrà una capacità riproduttiva ridotta, se non assente. Anzi, il 40% dei casi di infertilità maschile sono proprio dovuti a questo problema. Questo accade perché a causa dell’ingrossamento venoso, e del conseguenze innalzamento della temperatura corporea, la produzione di spermatozoi appare ridotta nel numero e soprattutto nella motilità. In casi come questi è difficile che ci sia una fecondazione dell’ovulo femminile, e che quindi i due aspiranti genitori possano procreare. Che fare?

Varicocele: come affrontare il problema

Una volta che la coppia abbia appurato di avere difficoltà di concepimento, il che avviene di solito dopo circa un anno di “tentativi” andati regolarmente a vuoto, si dovranno avviare le visita di controllo di routine per entrambi, per verificare dove sia l’ostacolo. Tra questi esami ci sono anche le visite andrologiche a cui abbiamo accennato, che sono in grado di scoprire la presenza di un varicocele. Il problema può essere affrontato chirurgicamente. L’intervento si chiama scleroembolizzazione, ovvero una piccola incisione nello scroto. Tuttavia, va subito detto che questa operazione non sempre sortisce gli effetti desiderati, in molti casi, sì, e allora il problema dell’infertilità maschile si risolve, ma in altri non si ottiene un miglioramento significativo. Se ciò dovesse accadere, non resta che affidarsi alle tecniche di procreazione assistita.

Parole di Paola Perria