Uomo sfigurato con l'acido: "Vittima di una donna, ora vivo nel terrore"

Un uomo di Roma è stato sfigurato con l'acido muriatico da due sicari, assoldati da una donna stalker che lo perseguitava già da mesi perché non accettava la fine della loro breve storia. Lui adesso vive nel terrore, nonostante lei sia sia stata arrestata.

Uomo sfigurato con l’acido: “Vittima di una donna, ora vivo nel terrore”

Daniele Capri, 32 anni, è l’infermiere romano sfigurato con l’acido muriatico da alcuni sicari, assoldati da una donna stalker che lo perseguitava già da mesi: non accettava la fine della loro breve storia d’amore, iniziata nel 2011. Un amore nato sul posto di lavoro, diventato ossessivo e morboso per la donna. Per alcune settimane Capri ha dovuto sopportare una vera e propria persecuzione: minacce, dispetti, telefonate minatorie e tanta paura, per la sua vita e per quella delle persone a lui vicine.

La donna, Simona Cristiano, 30 anni, arrestata da una squadra mobile di Roma, insieme ai due calabresi esecutori materiali dello sfregio con l’acido muriatico, nelle intercettazioni telefoniche aveva dichiarato: “Dobbiamo sistemare la vicenda definitivamente, io gli buco la gamba… Andiamo con Caterina silenziosa e lo mandiamo sulla sedia a rotelle”. La donna chiamava “Caterina” una pistola con il silenziatore. In passato la Cristiano era anche stata denunciata per atti persecutori nei confronti di due ex e di tre donne, che rappresentavano ostacoli per le sue relazioni morbose.

Nonostante la stalker sia adesso in prigione, Daniele Capri non esce da casa se non è accompagnato e nella sua piccola villa ha fatto costruire sbarre e vetri blindati. “Mi avevano promesso che il giorno del mio compleanno mi avrebbero gambizzato, assassinato. Lei è una donna diabolica, malvagia. Aveva ordito il suo piano per distruggermi in modo meticoloso e preciso. È riuscita a rovinarmi per sempre, come se mi avesse ucciso. Diceva che mi aveva in pugno, che eravamo legati per sempre e che dovevo scegliere: una vita insieme o la morte certa. Il 24 marzo mi ha inviato un sms: “Guarda sotto lo zerbino”. C’erano tre proiettili “luger” calibro 9. In un altro messaggio scriveva che avrebbero manomesso i freni dell’auto di mio fratello, se fossi partito per un weekend con un’amica.”

Dietro questa violenza, che potrebbe essere giudicata singolare perché perpetrata ai danni di uomo, si cela in realtà l’ennesimo abuso che ha come movente un amore ossessivo, con l’unica differenza che il carnefice è una donna.

Parole di Sara De Giorgi