Umoja, il villaggio in Kenya che protegge le donne vittime di stupro

Umoja è un villaggio nato 25 anni fa in Kenya per proteggere le donne vittime di stupro e violenze domestiche.

Umoja, il villaggio in Kenya che protegge le donne vittime di stupro

Umoja è un villaggio del Kenya che sostiene, protegge e aiuta le donne vittime di stupro e violenze domestiche. Un archetipo di convivenza e solidarietà femminile davvero originale e unico che si fonda sull’assenza di uomini nel villaggio, sulla libertà e sui diritti civili delle donne africane. Un’oasi di benessere che è stata fondata nel 1990 da Rebecca Lolosoli e che si trova all’interno del Parco Naturale di Samburu sulle rive del fiume Uaso a circa 380 km di distanza dalla capitale Nairobi. Il bellissimo, emozionante e recentissimo reportage di Julie Bindel su Umoja pubblicato sul Guardian sta sbancando in tutto il mondo e sul web.
Umoja è nato 25 anni fa su iniziativa della kenyota Rebecca Lolosoli per aiutare e supportare tutte quelle donne che erano state violentate dai soldati britannici e dopo che anche lei era stata picchiata da un gruppo di uomini che volevano punirla per aver istigato altre donne a ribellarsi e lottare per i propri diritti. Alcune donne del villaggio di Umoja hanno poi fondato altre due comunità separate: una è il Nachami Women’s Group e l’altra è situata nel villaggio di Unity.


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Attualmente a Umoja vivono 47 donne e oltre 200 bambini. Ci sono donne che sono sfuggite o hanno subìto violenze dai mariti, che hanno subìto o non vogliono subire il vergognoso e tradizionale rituale delle mutilazioni genitali, che non vogliono essere vendute come “merce” in cambio di bestiame o che hanno rifiutato matrimoni forzati. Come fanno a sopravvivere? Grazie a due principali attività: la produzione di gioielleria tradizionale e la gestione di un campeggio turistico.

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Alcuni anni fa le donne del villaggio grazie all’aiuto e al sostegno degli avvocati di Leigh Day (lo studio legale del Regno Unito specializzato in diritti umani) avevano anche presentato le prove delle violenze e degli stupri alla Royal Military Police, istituzione dell’esercito britannico, per chiedere una compensazione per le donne e le ragazze che avevano subìto abusi da parte dei soldati. L’istituzione britannica difese i soldati dicendo che erano “prove fabbricate” e la documentazione fu poi fatta sparire. Gli avvocati di Leigh Day sperano nel riavvio delle indagini anche se sembra essere una missione impossibile.

Inoltre in questo villaggio le donne sono libere di entrare e uscire quando vogliono, di scegliere i propri partner e di diventare mamme quando lo desiderano senza imposizioni, violenze e costrizioni. Nonostante numerosi boicottaggi e azioni di sabotaggio da parte di tribù patriarcali e maschiliste, Umoja rappresenta la patria delle libertà e dei diritti civili per le donne kenyote.