Trapianto di cellule staminali: come si fa e a cosa serve

Il trapianto di cellule staminali in Italia è possibile attraverso l’infusione di cellule emopoieutiche da midollo osseo o da cordone ombelicale, di tipo autologo o allogenico.

Trapianto di cellule staminali: come si fa e a cosa serve

Si parla sempre più spesso di trapianto di cellule staminali, e nonostante la ricerca in questo campo stia facendo passi da gigante e, conseguentemente, i successi ottenuti attraverso questa pratica siano rilevanti, di fatto, sapere in cosa consista esattamente e chi ne possa usufruire, non è così scontato. Oggi cercheremo di approfondire l’argomento, spiegando come avvenga questo tipo di trapianto e per cosa sia utile. Intanto, una precisazione direi fondamentale: cosa sono le staminali? Sono cellule presenti in tutti gli esseri umani, indifferenziate, perciò in grado di trasformarsi, potenzialmente, in cellule di qualunque organo e tessuto del nostro corpo.

Esse si possono a loro volta riprodurre all’infinito, permettendo, perciò, una rigenerazione di intere parti del nostro corpo che abbiano subito danni. Come si può ben intuire, una miniera d’oro, letteralmente. Le staminali possono essere di tre tipi: totipotenti (ovvero, capaci di dar vita ad ogni tipo di tessuto), pluripotenti (in grado di originare alcuni o molti tessuti), unipotenti (che si trasformano in un solo tessuto).
 
Trapianto di cellule staminali: quali sono adatte?

Quali sono, dunque, le staminali adatte al trapianto? E’ presto detto, sono le cosiddette emopieutiche (CSE), che possono originare tutta la gamma delle cellule totipotenti del nostro sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine. Sono meravigliosamente in grado di rigenerarsi all’infinito, per tutta la durata della nostra vita. Esse si trovano nel nostro midollo osseo, e nel sangue del cordone ombelicale, detto anche placentare. Il trapianto di cellule staminali emopoieutiche può essere di diversi tipi. Vediamoli:

  • Trapianto autologo di CSE da midollo osseo. In questo caso, al paziente viene prelevato un campione di midollo osseo, conservato in azoto liquido a -196°C e reimpiantato nell’organismo. Questo autotrapianto permette la ripresa dell’emopoiesi, ovvero della rigenerazione delle cellule del sangue, senza che si riscontrino possibilità di rigetto
  • Trapianto allogenico di CSE da midollo osseo. In questo caso, le staminali del midollo osseo che verranno trapiantate nel paziente, non provengono dai suoi stessi tessuti, ma da quelli di un consanguineo o di un donatore compatibile
  • Trapianto allogenico di CSE da cordone ombelicale. Le preziose staminali del cordone ombelicale, da qualche anno vengono conservate nelle apposite banche (in Italia sono sei), dopo che le mamme hanno dato il loro consenso alla donazione dopo il parto. Nel nostro Paese, è consentita solo la donazione per uso eterologo e non autologo, proprio come per le donazioni di sangue

 
Trapianto di cellule staminali: come avviene?

Vediamo come avviene, tecnicamente, il trapianto di staminali. In realtà, è una pratica molto semplice e veloce, perché si tratta di una trasfusione di sangue, niente più. Le cellule staminali emopieutiche vengono infuse nel corpo del paziente per via endovenosa e, poiché sono totipotenti, riescono a raggiungere da sole le aree danneggiate che hanno bisogno di nuovo sangue. Esiste un’altra possibilità, oltre a questa: ottenere cellule staminali emopoieutiche dal sangue periferico circolante. La cosa avviene in questo modo: per stimolare le staminali del midollo osseo a raggiungere il sangue in già in circolo nell’organismo, al paziente vengono somministrati farmaci chemioterapici e fattori di crescita. Il procedimento di raccolta del sangue avviene durante alcune sedute dette di aferesi, della durata di 4 o 5 ore.
 
Trapianto di cellule staminali: a chi serve?

A quali malati può giovare il trapianto di staminali emopoieutiche? Ecco la lista delle patologie per le quali, ad oggi (quindi non in via di sperimentazione), si può cercare di ottenere una guarigione grazie al trapianto di CSE:

  • Leucemia mieloide acuta e cronica
  • Linfoma di Hodgkin e non Hodgkin
  • Mieloma
  • Malattie linfoproliferative croniche
  • Aplasie midollari gravi
  • Emoglobinopatie (come la thalassemia e la drepanocitosi)
  • Errori congeniti del metabolismo
  • Immunodeficienze
  • Tumori solidi

 
Per approfondimenti a proposito di cellule staminali, potete leggere anche:
Infarto: con le staminali la mortalità è 4 volte più bassa
Cellule staminali per il Parkinson grave, al via la sperimentazione italiana
Cellule staminali embrionali umane: gli scienziati europei sono preoccupati
Trapianti: creato un rene artificiale da staminali amniotiche
Sla: al via la sperimentazione italiana per la cura con le cellule staminali

Parole di Paola Perria