Torino, non mangiano e 'si nutrono di energia': così vivono le respiriane

Nota come alimentazione pranica, o respirianesimo, è una disciplina che si sta diffondendo anche in Italia. Due donne, intervistate dal Corriere della Sera, hanno descritto la loro giornata tipo senza cibo, basata sulla sola acquisizione di energia.

Torino, non mangiano e ‘si nutrono di energia’: così vivono le respiriane

L’ultima frontiera dell’alimentazione prende piede anche in Italia. A Torino, due donne non mangiano e ‘si nutrono di energia’: sono ‘respiriane’, aderenti a una disciplina secondo cui il cibo non è necessità ma puro diletto. Il loro non è un unicum: sempre di più le persone che si affidano alla cosiddetta ‘alimentazione pranica’.

L’alimentazione pranica si diffonde in Italia

Di alimentazione pranica si parla da anni, e la teoria del respirianesimo sembra coinvolgere sempre più persone, anche in Italia.
È il caso di due donne piemontesi, 43 e 41 anni, che hanno abbracciato questa particolare corrente di pensiero facendone un modello di vita.
Ai microfoni del Corriere della Sera hanno parlato della loro esperienza senza cibo, del giovamento che sono certe di trarre dal nutrirsi di sola energia. Mangiano solo se ne hanno voglia, non per fame. Il respirianesimo si fonda sulla tesi che ad alimentare l’individuo sia l’energia positiva che lo circonda.

Ci si nutre di energia, abbandonando progressivamente il cibo

Funzionerebbe così, con un progressivo abbandono del cibo e la totale adesione a un regime completamente spirituale.
Le due donne raccontano che mangiare è ormai praticamente un optional, non un’esigenza primaria. Entrambe hanno seguito il percorso di graduale avvicinamento a questa disciplina, quelli che i respiriani definiscono i ’21 giorni di conversione’ (7 di digiuno e 14 di alimentazione tramite liquidi, con annessa progressiva riduzione delle ore di sonno).
Il metro principale con cui ‘misurare’ lo stato di benessere derivato da questa pratica è il peso: se non si perdono chili, significa che l’energia è sufficiente a sopperire la mancanza di cibo.
Una delle due donne piemontesi confessa di non avere più nemmeno pentole in casa, sintomo, a suo dire, dell’efficacia del suo percorso.

Parole di Giovanna Tedde