Terremoto Abruzzo: mamme coraggiose

Dopo la tragedia del terremoto in Abruzzo vi raccontiamo le storie di donne eroiche, soprattutto mamme che hanno compiuto piccoli gesti di coraggio verso i propri figli, quelle che si sono sacrificate per loro, quelle che non ce l'hanno fatta, quelle che hanno scavato a mani nude e quelle che hanno sperato fino all'ultimo. Questo articolo è dedicato a loro.

Terremoto Abruzzo: mamme coraggiose

A pochi giorni dal terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo, si raccontano ancora le testimonianze e le storie eroiche di chi ce l’ha fatta, che sono un forte stimolo ad andare avanti e a ritrovare il coraggio.
Ecco la vicenda di una mamma che è riuscita a mettere in salvo la sua bambina, nata poco prima del terremoto. Insieme a lei tante piccole storie di donne in questa tragedia.

Si chiama Giorgia, la piccola fortunata, nata alle 19.30 del giorno del disastro, con un parto cesareo, che dovrà ringraziare la sua mamma coraggiosa e probabilmente anche qualcuno lassù che le ha voluto davvero tanto bene.
 
Mamma Annalisa, 28 anni, l’aveva data alla luce solo otto ore prima il devastante terremoto che ha distrutto L’Aquila, e con l’ago della flebo ancora nel braccio, ha avuto la forza di prendere la sua piccola e fuggire dalle macerie di un ospedale che crollava.
 
Un coraggio ammirevole e una voglia di vivere che le ha permesso di salvare la sua creatura, avvolta in una coperta, mentre correva sulle scale con i punti di sutura e la debolezza di una donna che ha appena affrontato un parto cesareo.
 
Insieme ad Annalisa sono tante le mamme che sono riuscite a salvarsi e a proteggere ciò che hanno di più caro, i propri figli. Ma insieme a loro ce ne sono anche tante ritrovate abbracciate ai propri bambini, che sono riusciti a salvarsi grazie a questo gesto d’amore, mentre altri sono volati in cielo insieme a loro.
 
Poi ci sono quelle che scavano a mani nude per cercare i propri cari dispersi, quelle che fanno squillare il cellulare dei loro figli per aiutare i soccorsi a ritrovarli, e chi fino all’ultimo, in un’illusione quasi irreale, era convinta che i propri figli, non essendo stati ritrovati, sarebbero sicuramente in salvo in qualche ospedale ma non ancora identificati, senza voler credere che dispersi purtroppo voleva dire morti.
 
Ci sono madri di studenti universitari fuorisede che, lo sappiamo tutti come sono le mamme, fino all’ultimo momento, la sera prima del disastro, cercavano di rubare ai propri figli qualche minuto in più in loro compagnia, provando a convincerli a ripartire il giorno dopo, in alcuni casi invano in altri no.
 
Storie di coraggio, foza e speranza che fanno riflettere su quanto possa essere forte e profondo il bene di una madre e di quanto gli abruzzesi abbiano in questo momento bisogno del nostro aiuto.

 
Noi di Pour Femme non possiamo non fare un auguri di ritrovare al presto la serenità a tutte le nostre lettrici abruzzesi, a tutte le mamme e le donne in generale che stanno vivendo questa tragedia e a tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto. Questo articolo è per voi, mamme.