Svezzamento: quando introdurre il pesce nell'alimentazione dei bambini

Quando si può introdurre il pesce nell’alimentazione del bebè? Subito dopo lo svezzamento, quindi dai 6 mesi, si può iniziare con gli omogeneizzati e i pesci più magri e leggeri.

Svezzamento: quando introdurre il pesce nell’alimentazione dei bambini

Pronte per lo svezzamento dei vostri bambini? E’ un momento molto importante per mamma e bebè, perché si dovrebbe cominciare ad introdurre gradualmente tutti i vari alimenti nella dieta del piccolo, nel modo più soft possibile, evitando accuratamente l’insorgere di possibili allergie. A tal fine, i pediatri consigliano di non cominciare a svezzare il neonato prima dei 4-6 mesi di vita, in modo da dare il tempo al suo organismo di maturare il sistema immunitario. Oggi parliamo del pesce, cibo preziosissimo per i piccini.

Si tratta di un prodotto alimentare ricco di proteine nobili e sostanze indispensabili per il suo sviluppo, anche cerebrale, come ad esempio gli acidi grassi polinsaturi Omega-3, ma anche vitamine e tanti ottimi sali minerali. Come deve regolarsi la neo mamma a proposito dell’inserimento vasta proposta ittica, nella dieta del suo bimbo? La cosa migliore, è cominciare proprio intorno al sesto mese con gli omogeneizzati a base di pesce, da aggiungere alle prime pappe.
 
Trota o merluzzo andranno benissimo. Il problema si pone per quanto riguarda il pesce fresco e quello surgelato. Poiché questi pur ottimi alimenti sono altamente allergizzanti ( a causa di una sostanza, l’istamina), se vi è una familiarità che predispone il bebè a sviluppare allergie e intolleranze, è meglio attendere i 12 mesi, prima di proporgli un prodotto fresco. Se, invece, non ci sono problemi di questo tipo, allora via libera al pesce fin dal settimo mese.
 
Con quali pesci freschi (o surgelati), si può cominciare? Co i pesci più magri e delicati, che hanno un gusto gradevole per il palato e sono digeribili: platessa, sogliola, cernia, merluzzo, palombo, coda di rospo ecc. Dopo il decimo mese, il piccolo è pronto per apprezzare pesci prelibati come orate e spigole (o branzino), mentre è meglio attendere il compimento del primo anno per introdurre pesci deliziosi ma grassi come il salmone e il tonno (fresco, non in scatola).
 
Veniamo ai crostacei, nota dolente. Ci piacciono tanto, ma sono alimenti fortemente allergizzanti, perciò sarebbe meglio non farli conoscere al bambino prima dei 2 anni, e sempre con molta attenzione. Sempre durante questi primi anni, non è il caso di proporre pesci in scatola, sottolio o affumicati, perché troppo ricchi di sodio e di conservanti. Tutto chiaro? Vi libera alle ricettine di buon pesce, dunque!

Parole di Paola Perria