Souvenir kitsch: il peggio dal mondo

Impossibile farne a meno: ogni viaggio porta con se i souvenir, immancabili pensierini per amici e parenti. Ecco quali sono i più kitsch in giro per il mondo.

Souvenir kitsch: il peggio dal mondo

È tempo di vacanze: borse, macchina fotografica, cartoline e gli immancabili souvenir per gli amici. Non si scappa, per quanto ci si riprometta di non comprare niente, un pensierino lo si porta sempre! Ecco allora che destiniamo un piccolo spazio in valigia per i regali agli amici e ai parenti, qualcosa che gli faccia capire che abbiamo pensato a loro: un portachiavi, un palla di neve, un piatto. Non importa cosa sia, basta che sia kitsch. Perché si sa, posto del mondo in cui vai, souvenir improponibile che trovi.

L’origine del kitsch

Difficile pensarlo ma il termine kitsch nasce nell’ambito dell’arte ed è da subito usato per descrivere il cattivo gusto degli oggetti artistici. Di origine tedesca, questa parola è spesso associata a quell’arte che ha come unico scopo l’imitazione dei sentimenti umani in modo superficiale e molto teatrale, senza creatività e originalità. In realtà, con il corso degli anni, il kitsch è diventato una vera e propria forma di espressione artistica, tanto che nell’architettura e nel design si usa per indicare oggetti la cui forma non deriva dalla loro funzione.
Insomma, adesso, gli artisti possono liberamente ispirarsi al gusto kitsch senza venire tacciati di essere incapaci, al massimo saranno accusati di essere sono solo trash.

Souvenir kitsch in giro per il mondo

Se l’arte kitsch ha come scopo l’imitazione dei sentimenti umani esasperati in modo teatrale, i souvenir kitsch fanno la stessa cosa: imitano, esasperano, ridicolizzano, riproducono tutto quello che è tipico e caratteristico di un luogo.
Spazio allora alla Torre Eiffel in versione portachiavi, alle maschere di ceramica veneziane che riprendono il Carnevale, alla gondola da mettere sopra il camino, in ricordo della città italiana meta turistica d’eccellenza. Calamite, ventagli, piatti da appendere, centrini e cappelli di paglia: il paradiso del kitsch per il turista non ha mai fine. In Cina spadroneggia il gatto dorato che muove il braccio e porta fortuna e denaro, in Giappone le mini-geta ricordano il viaggio in estremo oriente, posaceneri per gli amici fumatori incalliti con vedute della città e l’immancabile set di sale-e-pepe dalle forme più assurde. Non importa qual è la destinazione scelta per le vacanze, in qualunque posto del mondo è facile trovare il peggio del peggio in vendita in qualsiasi negozietto, perché il kitsch è una di quelle mode che non tramonta mai.

Parole di Ilaria Bortot