Sindrome dell'occhio secco da lenti a contatto, benefici dai colliri

La sindrome dell’occhio secco è una condizione pre patologica che va curata per evitare rischi alla vista. In Giappone hanno creato un apposito collirio a base di tamarindo.

Sindrome dell’occhio secco da lenti a contatto, benefici dai colliri

La sindrome dell’occhio secco non è, di per sé, una patologia, ma può diventarlo, nel senso che può aprire facilmente le porte a infezioni anche gravi a danno della cornea. Nei manuali si trova scritto che questa condizione, in cui l’occhio vede ridursi fino a scomparsa il naturale filtro umido che lo ricopre, e che serve a difenderlo dall’attacco di agenti patogeni e atmosferici, di solito si manifesta con l’avanzare dell’età e, nelle donne, con la riduzione della produzione ormonale connessa con la menopausa.

Questo poteva essere vero in passato, al giorno d’oggi la sindrome dell’occhio secco si è enormemente diffusa a causa dell’uso massiccio di lenti a contatto (indossate spesso tutto il giorno, tutti i giorni, con, evidentemente, un risentimento a livello oculare dovuto alla scarsa ossigenazione) associata al lavoro davanti allo schermo del computer. Vediamo quali sintomi comporta questa fastidiosa sindrome.

Sindrome dell’occhio secco: sintomi

Il mix micidiale che può predisporre a sviluppare la sindrome dell’occhio secco è, oggigiorno, alquanto frequente: ore davanti al monitor con indosso le lenti a contatto, il tutto protratto per anni. Come intuibile, sono proprio le persone giovani a ritrovarsi con i sintomi tipici di questa sindrome, che includonoappannamento della vista, bruciore, prurito e arrossamento degli occhi che i normali colliri non servono a lenire, e la costante sensazione di avere granelli di sabbia che non vanno via. Infatti i condotti lacrimali non riescono più a umidificare a sufficienza l’occhio, che letteralmente si “secca”, appunto. Una condizione pre patologica, come spiegavo, che naturalmente andrebbe subito affrontata per evitare seri rischi alla vista. Vediamo come.

Sindrome dell’occhio secco: i colliri

Iniziamo con una notizia che ci proviene dal quotidiano britannico Daily Express, a proposito di un nuovo collirio prodotto da un’azienda giapponese (la Rotho) a base di estratti di tamarindo, che sarebbe molto più efficace degli altri colliri finora usati proprio per combattere la sindrome dell’occhio secco. Si chiama Relief Eye, e la sua formula include anche l’acido ialuronico (finora l’unica sostanza usata come rimedio al problema), ma soprattutto un polisaccaride estratto dai semi di tamarindo, pianta originaria dell’Africa Orientale, conosciuta fin dall’antichità ma non esattamente per le sue virtù anti secchezza oculare. L’azienda produttrice, a seguito di una indagine condotta per testare il collirio, assicura che i benefici che il campione ne ha ricevuto sono stati superiori di 5 volte rispetto agli altri prodotti. In generale, il tipo di collirio consigliato dagli oculisti è appunto quello base di acido ialuronico. Si tratta di composti vischiosi che creano un film artificiale sull’occhio, proteggendolo. Una cosa importante da fare, quando si usano le lenti a contatto per lavorare al pc, è quello di portarsi sempre dietro gli occhiali e indossarli quando gli occhi siano stanchi, perché è proprio l’uso indiscriminato delle lenti morbide e creare gli scompensi.

Sindrome dell’occhio secco: rimedi naturali

Per quanto riguarda i rimedi naturali, a parte il riposo, si può trovare sollievo dalla sindrome dell’occhio secco anche con l’alimentazione. Ad esempio, sappiamo che mangiare mirtilli o berne il succo rinforza la vista, ma un nuovo studio giapponese ci informa che anche consumare caffè è una buona cosa. I ricercatori dell’Università di Tokio, guidati dal prof. Reiko Arita, infatti, grazie ad uno studio che ha visto coinvolti 78 volontari, è riuscito a dimostrare l’efficacia della caffeina nello stimolare la naturale produzione lacrimale. I partecipanti al follow up sono stati divisi in due gruppi, uno ha consumato del caffè tutti i giorni, mentre all’altro è stato dato un placebo. Alla fine della sperimentazione si è visto che la caffeina aveva migliorato la situazione oculare in chi la assumeva, rispetto agli altri. Ovviamente si parla comunque di un consumo moderato, per non rischiare di incorrere in altri problemi legati all’abuso di caffè! In ogni modo: collirio specifico, caffè e gli occhiali a portata di mano, sono i migliori alleati di chi soffra di sindrome dell’occhio secco da lenti a contatto.

Parole di Paola Perria