Sideremia bassa: sintomi, conseguenze e cosa fare

Sideremia bassa, tutti i sintomi, le possibili conseguenze, le cause e i consigli utili per capire cosa fare: ecco tante informazioni utili sulla carenza di ferro.

Sideremia bassa: sintomi, conseguenze e cosa fare

Sideremia bassa o iposideremia, di cosa si tratta? Ma soprattutto quali sono i sintomi le possibili conseguenze e cosa è meglio fare? Un termine, forse, poco conosciuto, che però indica un valore decisamente più noto, cioè quello del ferro presente nel sangue. Ma non un ferro qualunque, cerchiamo di capirne e saperne di più.

Di cosa si tratta

Con il termine sideremia bassa si intende la presenza nel sangue di concentrazioni più basse di quanto dovrebbero di ferro. In particolare, con questo indice si valuta il livello del minerale legato alla transferrina, la proteina che veicola il ferro all’interno del circolo ematico. In particolare, si può parlare di sideremia bassa se i valori riscontrati nel sangue sono inferiori a: 75 mcg/dl negli uomini, 60 mcg/dl nelle donne, 53 mcg/dl nei bambini e 30 mcg/dl nei neonati.

Le cause

Livelli bassi di sideremia possono essere il risultato di diversi fattori. Dalla dieta inadeguata, cioè povera di alimenti in grado di apportare quantità soddisfacenti di ferro alla presenza di patologie o disturbi che comportano il malassorbimento del minerale da parte dell’organismo. Dall’aumentato fabbisogno di ferro da parte dell’organismo in alcuni particolari periodi, come la gravidanza, alla presenza di malattie insospettabili che possono avere proprio la sideremia bassa tra i sintomi possibili, come la celiachia. Da annoverare tra le cause anche la possibile perdita di importanti quantità di sangue e di ferro in seguito al parto o a interventi chirurgici.

I sintomi e le conseguenze

La maggior parte dei sintomi e delle conseguenze legate alla sideremia bassa sono dovuti alla diminuzione dell’ossigenazione dei tessuti, meccanismo prezioso garantito proprio dal ferro. In particolare, tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare si annoverano: la tachicardia, il mal di testa, le vertigini, la sonnolenza, la stanchezza, i problemi di concentrazione, il pallore dell’incarnato, la comparsa di inestetismi come unghie fragili e perdita dei capelli.

Cosa fare?

Innanzitutto è necessario smascherare la causa del problema. In caso di patologie scatenanti, non resta che approntare la terapia ad hoc più adeguata. In aggiunta e in tutte le altre eventualità, il migliore alleato per risollevare i livelli di ferro nel sangue è la dieta. Dieta che dovrebbe essere a base di alimenti ricchi di ferro, come la carne e i legumi, la frutta secca essiccata, i cereali integrali e alcuni tipi di verdure, come i broccoli, il cavolo, gli asparagi e la cicoria per esempio.

Parole di Camilla Buffoli