Sfregiò il fidanzato con l'acido, morto con l'eutanasia: assolta dall'accusa di omicidio

Ritenuta colpevole del solo reato di aggressione con l'acido ma non di quello di omicidio. Dopo atroci sofferenze conseguenti all'aggressione, il compagno aveva deciso di porre fine alla sua vita con l'eutanasia.

Sfregiò il fidanzato con l’acido, morto con l’eutanasia: assolta dall’accusa di omicidio

Sfregiò con l’acido il fidanzato, che decise di sottoporsi a eutanasia dopo mesi di sofferenze. Cade l’accusa di omicidio a carico di Berlinah Wallace, assolta dall’imputazione più grave che la vedeva sotto processo per la morte di Mark van Dongen, avvenuta dopo la brutale aggressione del 2015.

Aggredito con l’acido e morto per eutanasia

La donna, assolta dall’accusa di omicidio, aveva aggredito il compagno con l’acido in un appartamento di Bristol, nel 2015. Secondo le ricostruzioni, Berlinah Wallace avrebbe agito perché spinta dalla sete di vendetta dopo la rottura della loro relazione.
Mark van Dongen, da quella brutale aggressione compiuta mentre dormiva, non si sarebbe più ripreso. L’effetto corrosivo del liquido avrebbe causato lesioni debilitanti e permanenti tali da costringerlo poi a porre fine a un’esistenza drammatica con l’eutanasia.
La Corte ha assolto la donna dall’accusa di omicidio, ferma restando la condanna per la violenza compiuta sull’uomo.
Avrebbe escogitato meticolosamente il piano del folle attacco, documentandosi sugli effetti devastanti dell’acido solforico prima di passare all’azione.
Il profilo della donna, 48 anni, è stato descritto dall’accusa come quello di una maniaca del controllo, gelosa e determinata nel portare a termine il disegno criminale.

Le lesioni provocate al compagno

La vittima ha riportato danni severi a carico del volto, perdendo la vista all’occhio sinistro e subendo l’amputazione di una gamba. A questo quadro si è aggiunta una paralisi totale, dal collo in giù.
Il 29enne ha trascorso oltre un anno sul letto di un ospedale, prima di essere dimesso e inserito in una struttura sanitaria a lunga degenza.
Ad assisterlo nel calvario verso l’eutanasia, avvenuta nel 2017, suo padre, che lui stesso avrebbe implorato per porre fine a quelle sofferenze.

Berlinah Wallace assolta dall’accusa di omicidio

La giuria popolare ha emesso il verdetto di assoluzione nel processo per omicidio a carico di Berlinah Wallace. 15 le ore di camera di consiglio, sfociate nella sentenza che ora fa discutere l’intero Regno Unito.
Riconosciuta colpevole del solo reato di aggressione, che la difesa avrebbe provato a far derubricare giocando la carta della legittima difesa.

Parole di Giovanna Tedde