Di Giovanna Tedde | 3 Marzo 2023

Foto Pixabay | Tumisu
L’Italia è uno dei Paesi in cui lo stipendio mensile lordo dei lavoratori è rimasto sostanzialmente intatto sulle cifre degli anni ’90. Sono cambiati i tempi e il costo della vita è lievitato alle stelle, ma i salari restano tali e non si schiodano da importi decisamente insufficienti a sostenere le spese necessarie di una famiglia.
Così la soglia della povertà è diventata realtà per molti italiani, ma secondo alcuni ci sarebbe qualcosa che potrebbe diventare vera nel prossimo futuro: settimana corta e aumento degli stipendi. Un miraggio? Forse, ma state a sentire quale potrebbe essere la svolta (soprattutto per le donne lavoratrici sempre più stressate tra famiglia e lavoro)…
Settimana corta e aumento degli stipendi: l’Italia ci pensa seriamente

Anche in Italia, come già avviene in altri Paesi, si profila l’orizzonte di un’indagine conoscitiva istituzionale sulla “settimana corta”, cioè la settimana lavorativa contratta a 4 giorni.
Ad annunciarla è stato Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, nel corso di un incontro di presentazione del “Comitato di Innovazione e Trasformazione del Lavoro”, istituito da MeglioQuesto in collaborazione con l’Associazione Lavoro&Welfare, presieduta da Cesare Damiano.
Nel nostro Paese diverse aziende hanno già avviato una sperimentazione in questa direzione, ma diventerà davvero una realtà strutturale?
Ora si discuterebbe del modello 4 giorni, e pare che alcune aperture nel governo Meloni possano far ipotizzare un importante salto in avanti nel percorso di valutazione della settimana corta al lavoro.
Qialio benefici con il modello dei 4 giorni?
Il modello dei 4 giorni nell’architettura della settimana corta comporterebbe diversi benefici e non soltanto per i lavoratori.
Anche le imprese, infatti, si avvantaggerebbero di un importante pacchetto di miglioramenti che inciderebbero (non poco) su costi di produzione e organico.
- più soldi per i consumi
- meno domanda di servizi
- meno costi di produzione
- meno spese per mantenimento attività (luce, gas, acqua)
- riduzione del turnover
- riduzione dei giorni di assenza dall’ufficio
Ma a che punto siamo davvero in Italia? Queste le parole del segretario della Cgil, Landini, all’Ansa nel febbraio 2023: “Stiamo proponendo la riduzione a quattro giorni a parità di salario“, il che significa meno ore di lavoro e praticamente stipendi aumentati.
E vogliamo aggiungere il beneficio dei benefici? Più tempo libero per scoprire questi hobby! Non resta che aspettare…
Parole di Giovanna Tedde