Seno nuovo con grasso corporeo al posto delle protesi, ma è davvero una buona soluzione?

Una nuova tecnica per aumentare il volume del seno, detta lipofilling, invece delle protesi al silicone, adopera il grasso corporeo della paziente, ma esistono molti rischi.

Seno nuovo con grasso corporeo al posto delle protesi, ma è davvero una buona soluzione?

Un seno nuovo ma senza protesi… è possibile? Dopo lo scandalo degli impianti cancerogeni Pip, a base di silicone non conforme e altre sostanze tossiche, molte donne che vogliano sottoporsi a mastoplastica per motivi estetici o di salute, magari dopo un tumore al seno, stanno valutando interventi alternativi alle protesi. Come ad esempio la tecnica detta del lipofilling, direttamente dagli Usa, che utilizza, per “rimpolpare” il seno, lo stesso grasso corporeo. Tuttavia, seppur in linea teorica questo tipo di mastoplastica sembrerebbe meno invasiva e pericolosa, i rischi esistono sempre, soprattutto per quanto riguarda il possibile sviluppo di tumori.

“Purtroppo in campo estetico – spiega il dottor Egidio Riggio, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e microchirurgia presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – ci sono chirurghi che arrivano a “imbottire” le mammelle a dismisura con oltre 1 kilo di grasso per lato. Non solo, adesso è di moda parlare di trapianto di cellule staminali, più che di lipofilling, ma in realtà le staminali adulte presenti nel grasso rappresentano solo l’1-5% del totale.
 
Non ci sono inoltre studi scientifici seri, in grado di rassicurare sulla possibilità che queste cellule stimolino la crescita dei tumori negli anni successivi”. Nel seno di ogni donna sana, infatti, possono delle cellule tumorali dormienti, che magari non si svilupperanno mai in cancro, ma non si deve mai sottovalutare nessun rischio, per questo il medico deve agire: “selezionando la tecnica chirurgica meno invasiva e impiantando il materiale più sicuro, senza lasciarsi corrompere dalle mode passeggere e dai facili guadagni, che possono girare rovinosamente nel mondo della medicina e della chirurgia estetica.
 
I rischi potenziali sono di due tipi – prosegue il dott. Riggio – quelli benigni, noti da tempo ai chirurghi e proporzionali alla quantità di grasso inserito, e nella zona del seno da riempire che se sbagliato può produrre cisti, granulomi, macrocalcificazioni e deformazione.
 
E rischi sconosciuti, ovvero non ancora studiati, che concernono però quei lipofillings dove si concentrano volutamente fattori di crescita e cellule staminali”. Secondo lo specialista, al momento le protesi al silicone sono ancora il sistema miglior e più sicuro per aumentare il volume del seno o ricostruirlo.

Parole di Paola Perria