Scioperi del sesso: dall'Ucraina all'antica Grecia

Lo sciopero del sesso un'arma più utilizzata di quanto si creda nel corso della storia: ecco qualche esempio dall'Ucraina, più recente, all'antica Grecia.

Scioperi del sesso: dall’Ucraina all’antica Grecia

Scioperi del sesso, una storia lunga migliaia di anni e migliaia di chilometri. Dal più recente caso in Ucraina al più antico mai raccontato, quello di Lisistrata nell’Antica Grecia, le donne utilizzano da sempre, più o meno consapevolmente e dichiaratamente, il sesso come merce di scambio, come strumento di pressione politica, sociale e anche privata. Lo utilizzano con astuzia e, in molti casi, come prova la storia, fanno davvero bene. Ecco alcuni degli esempi più eclatanti.

Il più recente è quello della campagna “Non darla a un russo” esplosa dal 19 marzo 2014 in Ucraina come forma di protesta contro l’annessione russa della Crimea. Partita come provocazione da parte di una decina di donne, lo sciopero del sesso con gli uomini russi è diventato un fenomeno virale a cui, tra simpatizzanti più o meno convinte, hanno aderito quasi quattromila donne.

La storia, però, è davvero piena di esempi. Da quello più antico, che risale al 400 a.C. e all’antica Grecia: Lisistrata, eroina di una commedia di Aristofane, invita le donne ad astenersi dal sesso con i propri compagni per far cessare, una volta per tutte, la lunghissima ed estenuante guerra del Peloponneso.

Nel 2003, in Liberia, la protesta non violenta delle donne del “Women of Liberia Mass Action for Peace”, anche grazie a uno sciopero del sesso durato sei mesi, contribuì alla fine della guerra civile in corso da quattordici anni.

Meno fortunata, visti gli esiti piuttosto deludenti, la campagna di sciopero del sesso indetta nel 2008, tra novembre e dicembre, da un gruppo di donne napoletane contro il botti illegali di Capodanno al grido di “Se spari niente sesso”.

Famoso l’episodio del 2011, in Colombia, quando “la serrata delle gambe” di circa 250 donne riuscì a sbloccare un annoso problema di viabilità. Più di tutte le proteste e di tutte le difficoltà, ha potuto lo sciopero del sesso che ha consentito di sbloccare l’unica strada di accesso al villaggio di Barbacoa.

Sempre nel 2011, un altro sciopero del sesso è riuscito a sortire l’effetto desiderato. Nelle Filippine, l’inusuale protesta di centinaia di donne ha contribuito a placare i disordini a Mindanno nell’arco di una settimana.

Lo sciopero del sesso come mezzo di pressione politica? È successo nel 2012 in Togo, dove Isabelle Ameganvi, una delle leader del gruppo di opposizione al governo, ha proposto lo sciopero del sesso per chiedere le dimissioni del presidente.

Attenzione, però. Lo sciopero del sesso non sempre garantisce ottimi risultati. Una recente sentenza della Cassazione, per esempio, ha sancito che privare il partner dell’intimità di coppia lo autorizza ad abbandonare il tetto coniugale.

Parole di Camilla Buffoli