Scienziate italiane, nasce il sito 100esperte.it per la parità di genere

Nasce 100esperte.it il sito che raggruppa 100 scienziate italiane. Il progetto nasce per dare visibilità e voce alle donne qualificate e competenti, che spesso sono esculse da interviste scientifiche. Secondo il Global Media Monitoring Project 2015: su radio, tv, giornali e web in Italia gli uomini hanno una visibilità pari al 79%, contro il 21% delle donne.

Scienziate italiane, nasce il sito 100esperte.it per la parità di genere

E’ ufficialmente online il sito dedicato alle scienziate italiane: nasce 100esperte.it, la piattaforma che raccoglie nomi, curriculum ed esperienze delle “esperte” in discipline come ingegneria, informatica, vulcanologia, per la parità di genere.
Sono 100 professioniste che da oggi non saranno più nell’ombra. Infatti nonostante i nomi di eccellenza, sui media purtroppo sono spesso solo gli uomini a comparire. E invece questo progetto innovativo, che ha incontrato il plauso della Commissione Europea, è partito da una selezione fatta dal Centro Gender dell’Università Statale di Milano per raggruppare 100 donne altamente qualificate e competenti per dare loro la giusta visibilità e voce, contro gli stereotipi della scienza.

Il progetto 100esperte.it

L’idea di 100esperte.it è frutto di due anni di ricerche, nata dalle giornaliste Luisella Seveso e Giovanna Pezzuoli e dalla ricercatrice dell’Osservatorio di Pavia Media Research Monia Azzalini.
Proprio una ricerca dell’Osservatorio di Pavia, con l’associazione Gi.u.li.a (GIornaliste Unite LIbere Autonome), ha rilevato che l’80% degli esperti solitamente intervistati dai media é uomo. Mentre le donne scienziate rimangono mute. Ecco allora la necessità di creare un database al femminile, dimostrazione tangibile che la scienza è al di sopra della differenza di genere. La carica delle 100 è quindi anche una battaglia contro lo stereotipo della scienza come disciplina maschile. Da sempre, accusano le ideatrici del progetto, c’è un’assenza di opinioni femminili su temi importanti. Le donne, sebbene competenti, sarebbero rilegate alle cosiddette soft news. “Quando ci sono di mezzo le cosiddette hard news, notizie di economia, di politica o di importante attualità, come appunto il terremoto, a essere interpellati come esperti sono quasi sempre gli uomini” asserisce Azzalini.

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La presentazione ufficiale del sito è stata fatta ieri al Festival della Scienza di Genova.
Le scienziate Stem ( Science, Technology, Engineering, Mathematics) al momento sono 100, ma il numero è destinato ad aumentare. Il sito è un vero e proprio raccoglitore dove poter cercare, leggere il cv delle esperte e si propone anche come incoraggiamento per le donne di domani.

Cherchez la femme: i volti delle 100 esperte

Il video realizzato “Cherchez la femme” si apre con una carrellata di prime donne, eccellenze nelle varie discipline per contrastare la convinzione che vede solo gli uomini capaci di grandi imprese: ecco che allora appare la prima donna italiana nello spazio Samantha Cristoforetti e Francesca Schiavone, la prima tennista italiana a vincere la Indian Wells. Nel video passa la scritta “migliaia di donne sono qualificate ma raramente interpellate”. L’eccezione purtroppo arriva solo da una serie di donne intervistate nei servizi sull’alimentazione, il fitness, la dieta, i rapporti amorosi. Donne rilegate ad interloquire su argomenti leggeri, mentre ad argomentare scientificamente è un dottore, uno studioso o un ricercatore.

Nel database troviamo biologhe, psicologhe, informatiche, oncologhe, chi ha inventato robot. Troviamo Paola Santini, studiosa dell’evoluzione delle galassie, Daniela Bartoletto insegnante di fisica sperimentale delle particelle presso la Oxford University. Nel campo della biomedicina e della biotecnologia, tra i nomi forse più noti al grande pubblico, spicca Barbara Ensoli, direttrice del Centro nazionale Aids dell’Istituto superiore di sanità. Troviamo la loro biografia, i loro contributi, mentre attendiamo di ascoltare e leggerle in tv e nei giornali. Per annientare quel dato impressionate fornito dal Global Media Monitoring Project 2015: su radio, tv, giornali e web in Italia gli uomini hanno una visibilità pari al 79%, contro il 21% delle donne.

Parole di Lavinia Sarchi