Safe Birth Even Here, la campagna Benetton e UNFPA per le donne in gravidanza

Safe Birth Even Here è la nuova campagna Benetton e UNFPA per la salute, la sicurezza e la dignità delle donne in gravidanza.

Safe Birth Even Here, la campagna Benetton e UNFPA per le donne in gravidanza

Safe Birth Even Here è la nuova e significativa campagna lanciata da United Colors of Benetton in partnership con il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) per fare in modo che la salute, la sicurezza e la dignità delle donne in gravidanza diventino priorità umanitarie a livello internazionale. L’altro obiettivo di Safe Birth Even Here è sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale al fine di raccogliere fondi a supporto della salute femminile nelle operazioni umanitarie di tutto il pianeta.
Il messaggio di questa campagna è forte e prezioso: la gravidanza deve essere sempre sicura, anche nelle situazioni di emergenza. Purtroppo allo stato attuale la situazione è davvero drammatica: il 75% delle persone colpite da situazioni di crisi nel mondo è infatti costituito da donne e bambini.

Safe Birth Even Here è stata presentata il 23 maggio scorso a Istanbul in occasione del vertice internazionale umanitario durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il dottor Babatunde Osotimehin, l’ambasciatrice di buona volontà per UNFPA Ashley Judd, la professoressa Chiara Mio e Gianluca Pastore, Worldwide Communication Director di Benetton Group.

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Safe Birth Even Here, la nuova campagna Benetton e UNFPA per le donne in gravidanza

La presidente del comitato sostenibilità di Benetton Chiara Mio ha sottolineato il fatto che tutte le donne devono poter avere accesso universale alla sanità sessuale e riproduttiva e ai diritti connessi alla riproduzione. Inoltre il Gruppo Benetton ha realizzato il Women Empowerment Program per il raggiungimento della parità di genere e della legittimazione ed emancipazione delle donne in tutto il pianeta con lo scopo di garantire a tutte le donne mezzi adeguati per una vita dignitosa, non discriminazione e pari opportunità, accesso a un’istruzione di qualità, assistenza sanitaria e la fine della violenza di genere.

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“Anche in tempi di pace e stabilità portare a termine una gravidanza in modo sicuro può essere un problema – ha spiegato il dottor Osotimehin, direttore esecutivo di UNFPA – Ma essere incinta in una zona di guerra, in un luogo appena colpito da un disastro naturale, in un campo profughi o rifugiati, può essere un’esperienza davvero spaventosa. Il nostro obiettivo è sensibilizzare la gente rispetto all’enorme lavoro che tuttora va fatto, in tutto il mondo, affinché le donne smettano di perdere la vita nell’atto di dare la vita. Anche nelle situazioni di emergenza – ha concluso -, dato che non sono loro a scegliere quando nasceranno i loro bambini”.

Per dare un aiuto concreto e prezioso alla raccolta fondi di Safe Birth Even Here, collegati al sito e fai anche tu del bene!