Ritardo del ciclo: possibili cause e quando preoccuparsi

Il ritardo del ciclo mestruale è un fenomeno talmente comune, che viene, in numerosi casi, minimizzato o addirittura ignorato. Tuttavia, il ritardo delle mestruazioni può avere diverse cause e non sempre indica l'inizio di una gravidanza. Capiamo, allora, quando è necessario preoccuparsi e cosa fare in determinati casi.

Ritardo del ciclo: possibili cause e quando preoccuparsi

Il ritardo del ciclo è una situazione che tutte le donne sperimentano prima o poi. L’irregolarità del ciclo e il ritardo delle mestruazioni possono esser spiegati in vario modo, ma quali sono le possibili cause e quando preoccuparsi? Il primo pensiero, nella maggior parte delle donne che hanno una vita sessuale attiva ma non usano la pillola o altri metodi contraccettivi, riguarda una possibile gravidanza, un dubbio che può creare molta ansia sia si desideri rimanere incinta, sia che si tratti di una gravidanza indesiderata. Ma se la causa non è una gravidanza, le mestruazioni irregolari possono dipendere da numerosi altri fattori ed è necessario non sottovalutarli.

Ritardo del ciclo: i sintomi più comuni

Il ritardo mestruale può essere riconosciuto attraverso la manifestazione di alcuni sintomi, che difficilmente specificano questo disturbo in modo chiaro, ma possono comunque essere determinanti in quanto, se reiterati nel tempo, diventano uno stimolo per rivolgersi ad uno specialista e mettere in luce il vero problema.
Ovviamente il principale sintomo del ciclo in ritardo è l’assenza o l’irregolarità della mestruazione, nel periodo previsto dal proprio orologio biologico, che può andare dai 26 ai 32 giorni dopo quella precedente. Altri segnali che possiamo osservare in caso di ritardo mestruale potrebbero essere:

  • Perdite bianche, spesso associate al ritardo del ciclo, ma anche all’inizio di una gravidanza, la quale può essere esclusa o confermata attraverso un semplice test;
  • Perdite marroni e il ritardo del ciclo sono spesso tra loro collegati. Il disturbo può derivare da un endometrio indebolito a causa della pillola anticoncezionale o di altri farmaci ormonali;
  • Ipomenorrea, ovvero un flusso mestruale poco abbondante e breve, che può verificarsi dopo un ritardo del ciclo mestruale per colpa di stress, carenza di ferro e stanchezza.

Ritardo del ciclo: sono incinta?

La prima domanda da porsi, in caso di ciclo in ritardo, che non si presenta dopo i 28 giorni, è proprio questa.
I sospetti nascono soprattutto se si presentano alcuni sintomi tipici della gravidanza, come la nausea, il vomito, il malessere generale e la stanchezza. Anche altri segnali possono, però, trarre in inganno, ad esempio la presenza di perdite biancastre, tipica sia del periodo pre ciclo sia nella fase iniziale di una gravidanza.
Per accertare l’avvenuto concepimento sarà quindi fondamentale effettuare il test di gravidanza già dal primo giorno di ritardo, anche se per poter essere davvero certi del risultato è meglio aspettare che siano trascorsi almeno 12 giorni. Se l’esito è positivo, le mestruazioni in ritardo hanno una spiegazione plausibile, ma se il ciclo in ritardo coincide con un esito negativo del test di gravidanza, le cause possono essere di tutt’altra specie.

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Ritardo del ciclo: le cause principali

Se non c’è una gravidanza in corso, l’attardarsi del ciclo può essere legato a cause di altro tipo. Fisiologicamente, il ritardo delle mestruazioni denota una mancanza totale o temporanea dell’ovulazione. Tuttavia, le cause del ritardo mestruale possono essere diverse.

Disturbi alimentari

La comparsa del primo ciclo, e il suo regolare andamento durante l’intero periodo fertile di una donna, è direttamente proporzionale all’equilibrio del proprio peso corporeo, al suo costante mantenimento e all’alimentazione, che dovrà essere quanto più varia e bilanciata possibile.
Da non sottovalutare, quindi, il cambio delle abitudini alimentari o gli squilibri ponderali. Infatti, condizioni come l’obesità o l’anoressia possono provocare alterazioni dell’ovulazione e del ciclo mestruale, così come le diete drastiche.

Disturbi dell’apparato riproduttivo

La sindrome dell’ovaio policistico, o della tiroide, possono nettamente influire sugli equilibri ormonali della donna, scombinandoli e alterando la regolarità dell’ovulazione e del ciclo mestruale.
Molte donne lamentano un ciclo sempre in ritardo proprio a causa della presenza di cisti sulla superficie delle ovaie, e il rigonfiamento di quest’ultime, le quali possono provocare addirittura l’assenza mestruale e una notevole difficoltà a concepire. Per ridurre il problema, in molti casi interviene la pillola contraccettiva in modo efficace.

Stress

Ansie, tensioni, ma anche delicati eventi traumatici sono tra le possibili cause psicologiche dell’irregolarità del ciclo. Infatti, molto spesso capita che gli equilibri ormonali e psicologici si condizionino vicendevolmente provocando crolli emotivi che si ripercuotono sull’organismo.
Lo stress è una condizione che può essere causata anche da situazioni meno gravi e preoccupanti. Per esempio, il ritardo del ciclo può essere una conseguenza del cambio di stagione.

Oligomenorrea

Il ciclo irregolare, in ritardo e difficilmente prevedibile è la caratteristica di un disturbo ginecologico ben preciso, definito oligomenorrea, che compromette l’ovulazione e, di conseguenza, la fertilità femminile.

Menopausa

Il ritardo, o l’assenza delle mestruazioni, potrebbe essere anche il primo sintomo dell’arrivo della menopausa.
In questo specifico periodo, il corpo della donna smette di ovulare e di essere fertile. Se risulta troppo anticipata, si può parlare di pre-menopausa, un periodo nel quale i cicli mestruali possono essere più o meno frequenti, più o meno abbondanti ma che iniziano a non comparire con la consueta regolarità.

Sospensione della pillola

Il ritardo del ciclo dopo la sospensione della pillola è un’evenienza assai comune tra le donne perchè l’organismo subisce un drastico quanto inaspettato cambiamento nella somministrazione di ormoni.
Questo problema si manifesta soprattutto in quelle persone con una pregressa irregolarità mestruale, già prima dell’assunzione della pillola.
Nel giro di un mese le mestruazioni dovrebbero comparire spontaneamente, senza particolari disturbi. Se il ritardo si prolunga per oltre due mesi, è necessario rivolgersi al ginecologo.

Allattamento

Di norma, il ciclo fa la sua comparsa dopo circa 40 giorni dal parto, ma con l’allattamento al seno tale data può essere posticipata anche di molti mesi. In genere, quando anche l’allattamento finisce, la mestruazione ritorna e nel giro di un paio di mesi ristabilisce la sua regolarità. Tuttavia, non mancano i casi in cui il problema si risolve anche dopo un anno. Gli esperti, però, confermano che nonostante il ritardo del ciclo mestruale, l’ovulazione può comunque avvenire, quindi è necessario prendere le dovute precauzioni durante i rapporti sessuali.

Problemi alla tiroide

La tiroide può condizionare il funzionamento di ogni organo del corpo umano, anche quelli adibiti alla riproduzione femminile. In particolare, i problemi tiroidei influiscono sull’irregolarità del ciclo mestruale e, di conseguenza, sulla capacità della donna di rimanere incinta. Se si soffre di ipotiroidismo, per esempio, è più probabile che si manifesti anche un flusso mestruale abbondante e duraturo, tecnicamente chiamato menorragia. Al contrario, in caso di ipertiroidismo, sarà facilmente prevedibile essere affetti da oligomenorrea, quindi mestruazioni sporadiche.

Problemi all’ipofisi

In genere, qualsiasi malattia può condizionare l’andamento del proprio ciclo mestruale, anche, nei casi più banali, un’influenza. Come abbiamo visto, infatti, non sono solo le patologie gineologiche a causare il ritardo del ciclo, ma anche il malfunzionamento di alcune ghiandole, come la tiroide, già stata spiegata nel paragrafo precedente, e l’ipofisi.
Questa ghiandola situata alla base del cranio ha un notevole controllo sulla regolarità del ciclo mestruale, infatti, una sua alterazione può causare diversi sbalzi ormonali e, di conseguenza, numerosi disturbi del flusso, come il ritardo o la sua totale assenza. Tuttavia, può essere tenuta sotto stretta osservazione attraverso specifichi farmaci.

Assunzione di alcuni farmaci

Possono essere diversi i farmaci in grado di causare il ritardo nelle mesruazioni. In particolare, l’assunzione di antidepressivi, antipsicotici o antiepilettici possono creare un notevole squilibrio nell’intero ciclo mestruale, ritardando drasticamente il flusso o abolendolo per tutta la durata del trattamento farmacologico. Anche i medicinali cortisonici possono creare qualche disturbo mestruale, soprattutto se la loro durata va oltre il mese di assunzione. In ogni caso, il problema dovrebbe risolversi spontaneamente con la sospensione dei farmaci.

Ritardo del ciclo: quando preoccuparsi?

Il ritardo del ciclo è un’esperienza di forte agitazione. Ma è importante mantenere la calma, anche in questo momento, perchè lo stress può influire negativamente sul meccanismo fisiologico e ritardare ulteriormente l’arrivo delle mestruazioni. Prima di preoccuparsi per un ciclo in ritardo di 10 giorni, tuttavia, è bene conoscere il concetto di ciclo mestruale.
Un ciclo mestruale regolare è quello compreso tra i 21 e i 35 giorni. Ogni donna ha il proprio ritmo, che tende in genere a ripetersi mensilmente. Un eventuale ritardo, quindi, non dev’essere calcolato sui canonici 28 giorni del ciclo ideale, ma sulla durata abituale del proprio ciclo.
È consigliabile annotarsi sul calendario le date di inizio e di fine di ogni mestruazione ed eventualmente i giorni in cui si avvertono i sintomi dell’ovulazione. In questo modo, si imparerà a conoscersi meglio e non preoccuparsi inutilmente.

Mestruazioni in ritardo, come farle venire

Il ciclo mestruale è un orologio molto meno preciso di quanto potremmo credere. In situazioni ideali dovrebbe arrivare ogni 28 giorni, ma non tutte le donne vivono il lusso di un ciclo mestruale perfettamente regolare. Ecco, allora, che vengono in aiuto del problema una serie di trucchi e comportamenti per farsi venire il ciclo.

1. Fare gli addominali

Mettersi supine con le gambe piegate e cercare di avvicinare la fronte alle ginocchia, stimola utero e ovaie. Normalmente, è un esercizio sconsigliato durante il ciclo, perchè sollecita il dolore al basso ventre, di per sé già parecchio fastidioso a causa delle mestruazioni. Tuttavia, se si vuole favorire l’arrivo delle mestruazioni, basterà fare dei semplici addominali due o tre volte al giorno per una manciata di minuti.

2. Aggiunta di vitamina C

Tra le cause più comuni per il ritardo del ciclo c’è anche la carenze del gruppo della Vitamina C. Perciò è possibile integrarla aggiungendo nella quotidiana alimentazione cibi come agrumi e verdure a foglia verde. Utili anche le carote, il prezzemolo, i mirtilli, i frutti di bosco in generale e anche la zucca e le zucchine.

3. Borsa dell’acqua calda

Quando le mestruazioni tardano ad arrivare ma è possibile percepire i sintomi del ciclo, si può utilizzare la borsa dell’acqua calda posizionandola tra le gambe oppure all’altezza della vescica, tra pube e parte inferiore dell’addome. In questo modo, il calore emanato dalla borsa aiuterà la muscolatura uterina a rilassarsi e agevolerà attraverso il calore l’arrivo del ciclo mestruale. Questo rimedio è, inoltre, utile per ridurre tutta quella serie di fitte addominali che precedono l’arrivo delle mestruazioni.

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Ritardo del ciclo: cosa fare?

Un ritardo del ciclo di 10 giorni può essere ancora considerto “normale” in molti casi. Il problema però può diventare più serio quando le mestruazioni non compaiono per settimane, oppure quando è un disturbo persistente, capace di creare molteplici disagi tutti i mesi, sia per quanto riguarda la difficoltà di calcolare il loro arrivo, sia per i sintomi annessi.
La prima cosa da fare, pertanto, può essere quella di sottoporsi al test di gravidanza, acquistabile in farmacia, o rivolgersi al proprio ginecologo per una visita accurata che possa comprendere quale sia la causa delle mestruazioni che non arrivano.
Se nonostante il ritardo del ciclo, il test di gravidanza risulta negativo, allora è necessario cercare la causa di origine patologica. In questo caso il ginecologo cercherà di capire la situazione clinica della paziente attraverso diverse domande, mirate alla conoscenza delle sue abitudini di vita, oltre che quelle alimentari, dell’attività fisica intrapresa, delle ore di sonno effettivamente dormite e dello stress psico-fisico a cui è sottoposta quotidianamente.
Ulteriori esami per osservare meglio la propria condizione di salute possono essere:

  • esami del sangue per valutare se i valori di alcuni ormoni sono nella norma oppure no
  • radiografia pelvica, se si sospettano delle cisti, la presenza di malformazioni anatomiche o per controllare se l’ovaio risulta sano o policistico
  • esame per controllare la funzionalità della tiroide e i suoi ormoni

Valutata la causa del perché il ciclo ritarda, sarà poi necessario che il ginecologo prescriva la terapia specifica per il tipo di problema coinvolto.
Per problemi legati alla presenza di cisti nelle ovaie basterà assumere la pillola contraccettiva per diminuire le lesioni e, di conseguenze, ottenere una maggiore regolarità del ciclo.
Il malfunzionamento delle ghiandole della tiroide e dell’ipofisi ha sicuramente bisogno di ulteriori test in grado di comprendere in modo specifico quale sia la sua origine, così da tener sotto controllo in modo mirato gli ormoni responsabili attraverso l’assunzione di farmaci.
Nel caso ci fossero dei problemi di peso, il principale obiettivo sarà quello di rivolgersi ad un esperto nutrizionista per impostare la giusta dieta; in caso di disturbi alimentari, invece, potrà risultare più idoneo parlare con uno psicologo per ricercare alla radice le cause di natura emotiva di un simile problema.