Rita Borsellino, intervista in esclusiva per Pour Femme

Intervista telefonica che Rita Borsellino ha concesso in esclusiva alla redazione di Pour Femme, una testimonianza di come lottare, impegnarsi aiuta a cambiare le cose, un evidente segnale di cambiamento!

Oggi vi presentiamo uno spunto un po’ diverso rispetto alle tematiche che trattiamo di solito. Si tratta di una bella intervista che Rita Borsellino ha concesso alla redazione di Pour Femme e di cui andiamo particolarmente fiere. Da siciliana, tra l’altro, sentirla parlare testimonia un innegabile cambiamento che è partito da qui ma che ormai è arrivato in Europa. Ci vuole pazienza, coraggio e tanta forza ma si deve lottare per ciò in cui si crede, proprio come Rita Borsellino fa da almeno 20 anni. La giornalista Simona Cardillo, responsabile della redazione interna di Pour Femme, ha realizzato un’intervista telefonica a Rita Borsellino, sorella di Paolo Borsellino e deputata europea che da molti anni è impegnata nel sociale ed in politica.

Rita Borsellino è una donna impegnata nel sociale e nella lotta alla mafia. Ci racconta che il suo impegno molti anni fa era prettamente familiare, dopo la strage di via D’Amelio però è cambiato tutto. La sua vita è cambiata perché è proprio lei ad essere cambiata, così come il suo modo di confrontarsi con la realtà. Nei primi anni della sua vita adulta era la classica donna sposata , che pensava quasi esclusivamente al marito, ai tre figli e al suo lavoro.
 

Con la morte di suo fratello Paolo tutto è cambiato e lei è stata catapultata sia in una tragedia privata (l’omicidio di un fratello), sia in una nuova dimensione pubblica proprio perché sorella di una persona così importante. A causa della strage non aveva più neanche la sua casa perché la sua era tra le 170 case che sono andate distrutte proprio per la strage in via d’Amelio.
 

Rita Borsellino, dopo gli attentati che hanno portato alla morte di Falcone e di Borsellino, ha preso un impegno civile con la società, andava nelle scuole in cui raccontava ciò che era successo, spiegava a quanti volessero sapere e capire, a chi voleva semplicemente ricordare Paolo. Si è sentita quasi in dovere di portare avanti questa missione, prima solo come testimonianza di ciò che le era successo, in seguito tramite associazioni, per poi passare alle carovane antimafia grazie alle quali andava in mezzo alla gente per spiegare che esiste un’alternativa a quello che vivevano, a proporre una consapevolezza diversa. E’ stata impegnata anche nella bonifica dei terreni confiscati alla mafia, per darli a cooperative che producessero posti di lavoro oltre che prodotti di consumo e che avevano bisogno di visibilità. Per 15 anni ha portato avanti questa missione constatando che spesso c’è tanta volontà da parte delle persone, voglia di aggregarsi e collaborare ma che spesso non c’è una risposta dalle istituzioni.
 

Il suo ingresso in politica arrivo solo dopo molti anni quando, quattro anni fa era stato candidato come Governatore della Sicilia un uomo sotto processo per favoreggiamento alla mafia (Salvatore Cuffaro). Quindi spinta e sorretta dai giovani si candida alle elezioni. Non vinse ma ottenne un risultato davvero storico perché riuscì a conquistare un eclatante 41% dei voti.
 

Rita Borsellino ci racconta come la scuola sia uno strumento per combattere la mafia e ci dice con fierezza che la scuola si è presa da sola il compito della trasmissione della memoria: il ricordo che diventa memoria, e la memoria che arriva a tutti, a chi c’era, a chi era troppo piccolo e a chi non c’era ancora. Secondo la sua esperienza i giovani sono propositivi ed hanno voglia di impegnarsi. Alla domanda su che consigli dà ai giovani che vogliono fare politica, ci svela che lei stessa è stata ed è tutt’ora consigliata dai giovani: sono stati loro a seguire la campagna elettorale ed a sostenerla fino a condurla in Europa.
 

Una cosa a cui Rita Borsellino tiene molto a precisare è che l’essere donne non è un handicap, ma che anzi deve essere il nostro punto di forza. La donna è forte anche quando crede di non esserlo, e non esiste un mondo dominato dagli uomini, o meglio esiste solo se siamo noi a volerlo. Ci racconta di esempi di donne che hanno portato avanti le missioni dei mariti nel bene e nel male, donne che dopo l’assassinio del marito per mafia hanno portato avanti i loro ideali. E’ naturale perché la donna dà la vita e cerca di renderla immortale.
 

 

La politica è un ambiente in cui c’è una evidente maggioranza del sesso forte e spesso le donne sono solo di “facciata”, ma secondo Rita Borsellino il linguaggio della donna arriva e fa presa sulla gente. L’importante è non “mascolinizzarsi” perché si perde la nostra caratteristica principale che in molti casi diventa la nostra arma vincente.
 

Parla anche della sua attività al Parlamento Europeo, di come è cambiata la sua vita e ci svela il timore dei primi viaggi da sola, che adesso rientrano nella normale quotidianità, ma anche delle difficoltà che ha incontrato, come le lingue, i ritmi, fare spola da Bruxelles alla Sicilia ogni settimana. Tutto questo però è fatto per una buona causa, per essere promotrice di un cambiamento che non riguarda più la Sicilia e la Sardegna (da cui è stata eletta), ma di portare una testimonianza. Il territorio siciliano, così come quello sardo, diventa un argomento europeo e viene trattato con gli strumenti europei. Non è più un problema di pochi, ma una cosa che riguarda tutti perché di fronte a queste problematiche non ci sono colori politici .
 
Infine una dedica per le lettrici di Pour Femme con uno degli auguri più belli che potesse farci: vivere il nostro “essere donne” come qualcosa in più e con la piena consapevolezza di noi stesse.
 

 

Parole di Serena Vasta