Risultati elezioni 2018: chi ha vinto e cosa succederà ora

L'exploit del Movimento 5 Stelle e il sorpasso della Lega Nord su Forza Italia generano un ventaglio di scenari tra cui l'elemento comune, per ora, è l'assoluta incertezza sul prossimo governo. Diverse le formule in campo che potrebbero aprire la nuova legislatura, ma i giochi restano ancora aperti.

Risultati elezioni 2018: chi ha vinto e cosa succederà ora

I risultati delle elezioni politiche 2018 ci dicono chi ha vinto, ma non inquadrano esattamente cosa succederà ora. A trionfare, primo partito su tutti, il Movimento 5 Stelle, mentre si conferma il primato del centrodestra tra le coalizioni in lizza. Il segno meno, in queste consultazioni, appartiene al Pd, che registra un collasso di consensi in cui si innesta il dato significativo del sorpasso di Salvini su Berlusconi. La Lega, dunque, supera Forza Italia, ma non c’è una maggioranza per dare un nuovo volto al governo nazionale.

Politche 2018: risultati

Secondo le proiezione del consorzio Opinio-Italia per la Rai al Senato il centrodestra è la prima coalizione con il 35,6%, M5S primo partito con il 32,5%, centrosinistra al 23%. Il Pd sarebbe al 19,2%, la Lega al 16,2%, Forza Italia 14%, Fratelli d’Italia 4,1%, Liberi e Uguali 3,5%, +Europa 2,3%, Noi con l’Italia 1,2%, Civica Popolare Lorenzin 0,6%, Insieme 0,7%, Svp 0,4%, altri 5,4%.
Nessuno ha raggiunto la soglia del 40%, per la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato. Con queste premesse, all’orizzonte potrebbe accadere di tutto.

Elezioni 2018: possibili scenari post voto

Il centrodestra potrebbe subire una profonda frattura e potrebbe costituirsi la tanto discussa ‘coalizione populista’ tra Cinquestelle, Lega e Fratelli d’Italia. Matteo Salvini centra uno storico sorpasso su Silvio Berlusconi, che si traduce nell’ipotesi di un incarico come premier.
Un altro scenario (ritenuto però altamente improbabile) è quello di una coalizione formata da Cinquestelle, Liberi e Uguali (Leu) e Pd.
Tra le formule ipotetiche, non figura alcuna tesi di larghe intese tra Pd e Forza Italia. I due leader, Berlusconi e Renzi, non raggiungerebbero tecnicamente i numeri per fare un’operazione del genere.

Parole di Giovanna Tedde