Rifiutò le cure contro la leucemia per far nascere il figlio: morta una mamma 19enne

Una mamma coraggio, una forza di volontà come poche che l'ha portata a sfidare la sorte per mettere al mondo il suo piccolo: la storia di una 19enne ha commosso il mondo.

Rifiutò le cure contro la leucemia per far nascere il figlio: morta una mamma 19enne

Foto: Pixabay

Aveva solo 19 anni ma sapeva già quale sarebbe stato il suo destino se avesse deciso di portare a termine la gravidanza rifiutando la terapia. Sarebbe morta per una leucemia, diagnosticatale nei primi mesi di gestazione, ma ha deciso di mettere al mondo il suo bambino sacrificando se stessa.

Il coraggio di una mamma 19enne

La storia di Brianna Rawlings, 19 anni e un coraggio come poche, ha fatto il giro del mondo. Durante i primi mesi di gravidanza ha ricevuto la diagnosi di una leucemia, ma lo spettro della morte non le ha impedito di far nascere suo figlio.

La giovane mamma ha rifiutato le cure per arrivare al parto e mettere al mondo il bimbo, Kyden. Originaria di Sydney, Australia, per tutti è diventata il simbolo dell’amore che sfida il dolore.

La forma rara e aggressiva del cancro che l’ha colpita non era un mistero per lei, messa davanti a un bivio dai medici: abortire e sottoporsi al trattamento contro la malattia oppure ritardarlo per permettere al bimbo di nascere con sufficienti probabilità di avere un’esistenza normale.

La 19enne ha scelto immediatamente di andare avanti, a costo della sua stessa vita. Per questo ha rifiutato la terapia sino alla fine.

Il parto è avvenuto con tre mesi di anticipo a causa dei dolori sempre più forti, poi il primo drammatico epilogo.

Il neonato è morto dopo 12 giorni, a causa di una grave infezione. La sua mamma ha potuto stringerlo a sé prima di perderlo.

Dopo la morte del suo bambino, Brianna Rawlings si è spenta, stroncata dal suo male ormai incurabile. Negli occhi il desiderio di ritrovare il suo Kyden.

Parole di Giovanna Tedde