Reducetarianesimo: cos'è la tendenza food che torna alla ribalta

Uno stile alimentare sano, vicino al vegetarianesimo ma non del tutto: ecco cos'è il reducetarianesimo e perché (ancora una volta) torna alla ribalta tra dieta e piaceri della tavola...

Reducetarianesimo: cos’è la tendenza food che torna alla ribalta

Foto Pixabay| Engin_Akyurt

Vegetariani? Quasi. Il reducetarianesimo si impone come tendenza food e torna alla ribalta sulle tavole anni dopo la nascita del “movimento alimentare” lanciato dal ricercatore americano Brian Kateman, esperto della Columbia University presso il dipartimento di Ecologia e Biologia ambientale. In cosa consiste? Scopriamolo insieme…

Cos’è il reducetarianesimo e come funziona

Essere reducetariani significa adottare un’alimentazione in cui si predilige la qualità delle carni alla loro quantità. Mangiare meno carne, ma migliore, è la chiave del movimento che porta in tavola uno stile più attento alla tutela degli animali e dell’ambiente.

Si tratta di una filosofia alimentare che punta allo stop al consumo di carni provenienti da allevamenti intensivi, preferendo quelle da pascolo e controllate dall’origine al prodotto finito.

Questa dieta si fonda sulla scelta di non rinunciare a piatti come bistecche e cotolette, puntando a consumare anche pietanze a base di carne di alta qualità e restando quindi in qualche modo lontani dalla dieta vegetariana in senso stretto.

Come funziona precisamente questo approccio? Una persona reducetariana, secondo il modello nutrizionale proposto dal ricercatore Brian Kateman, dovrebbe ridurre il consumo di carne evitando di mangiarla a cena, magari il lunedì o nel weekend. Si tratta quindi di una pratica meno radicale rispetto alla completa eliminazione delle carni dalla propria alimentazione (spesso sull’onda del “troppa carne fa ingrassare“), ma avrebbe come obiettivo uno stile di vita più etico e attento alla natura.

Parole di Giovanna Tedde