Quando il sesso è un'ossessione

Quando il sesso è un ossessione, un tabù o entrambi: analizzare l'argomento da una prospettiva nuova grazie al nuovo film di Lars Von Trier Nymphomaniac.

Quando il sesso è un’ossessione

Per molti un’ossessione, per altri un tabù, per alcuni entrambe le cose: il sesso fa parlare, fa vergognare, fa piacere e fa discutere. Chi ne parla con disinvoltura, soprattutto in pubblico, a mezzo stampa, sul piccolo o sul grande schermo, è nella maggior parte condannato come una sorta di eretico. Se poi, la parola sesso e le sue implicazioni socio-culturali finiscono sulle labbra di una donna, i nasi che si storcono, tra benpensanti e pudici oltranzisti, aumentano a dismisura. Un film, Nymphomaniac di Lars Von Trier, prova a sdoganare il tema, a raccontare la sessualità al femminile in una sorta di trattato filosofico malizioso ma mai eccessivo.

Perché il sesso non è un demone da cui stare alla larga, ma nemmeno un’esigenza da cui essere giostrati e guidati. In ogni sua forma e declinazione, sia essa maschile o femminile, la sessualità non può essere considerata oggetto di condanna, bersaglio di vergogne o tabù. Dovrebbe essere vissuto, intrepretato e raccontato per quello che è. Anche quando è protagonista di distorsioni che possono fare paura.

La nuova pellicola del regista danese, Nymphomaniac, già oggetto di discussioni e polemiche con largo anticipo rispetto alla sua uscita nelle sale, è tutto questo. Non è un porno, come hanno annunciato molti carichi di sdegno e limitativo perbenismo. È un racconto profondo e da approfondire, che ripercorre la storia di una donna, Joe, interpretata da Charlotte Gainsbourg, ninfomane convinta, che non vuole sentirsi definire malata e, al contempo, sottolinea il disgusto per alcune scelte fatte. È un racconto con tratti di tenerezza e dolcezza infiniti, che regala allo spettatore il ritratto di una donna, ma anche occhi nuovi con cui analizzare la sessualità, sia quella femminile sia quella maschile.

Quando il sesso è un’ossessione, ma viene raccontato come se in realtà, in una realtà più vera e profonda di quella apparente, non lo fosse davvero. Forse vedere questo film, decisamente meno sconcio di tanto altro materiale in libera circolazione sul web, potrebbe essere un buon modo per cominciare a interpretare il sesso con maggiore sincerità, con consapevolezza ma anche con leggerezza, liberandolo dal peso, inutile e a volte deleterio, dei tabù e dei luoghi comuni.

Parole di Camilla Buffoli