Quali terapie per i noduli al seno?

Torniamo a parlarvi anche oggi di noduli al seno. Una volta individuati e diagnosticati, cosa fare? Si possono curare? Certamente sì, ovviamente il "come" dipende dalla tipologia di nodulo e dunque dalla causa che l'ha provocato.

Quali terapie per i noduli al seno?

Un nodulo al seno e l’ansia correlata: che fare? Scongiurata la preoccupazione per un tumore al seno, una volta ricevuta la diagnosi per un nodulo alla mammella, cosa accade? Quali terapie sono possibili ed auspicabili? Ovviamente tutto dipende dalle cause che hanno condotto al nodulo. Pensiamo ad esempio a quando questo si forma a causa di una mastite, ovvero un’infiammazione della mammella, tipica anche nelle donne che allattano al seno. In questi casi possono essere effettuati impacchi caldi ed in seconda battuta, se la terapia termica non basta, su suggerimento del medico può essere necessaria una cura a base di antibiotici (l’infiammazione nella maggior parte di questi casi è dovuta a lesioni ed infezioni batteriche correlate).

Attenzione va sempre fatto un bilancio rischio/beneficio: il farmaco passa al neonato attraverso il latte materno e dunque andrebbe evitato, mentre l’infezione se non trattata può assumere complicanze gravi. Stesse accortezze, per motivi diversi, quando la mastite si manifesta in donne che non allattano. A volte si crea un vero e proprio ascesso, che necessita di essere drenato da un medico. Ci sono poi dei noduli anomali come quelli che in alcuni casi si creano in un tessuto mammario fibrocistico ed una volta diagnosticati e controllati con una mammografia e/o ecografia, non necessitano di terapie. Altri invece risultano difficili da distinguere e quindi vanno rimossi chirurgicamente: a volte si tratta di tumore al seno, molto più spesso di fibroadenomi.
 
Non dimentichiamo infine la mastodinia, ovvero il comune dolore al seno: è dovuto ad una fluttuazione ormonale naturale. Molte donne con questo sintomo si trovano spesso a praticare l’autopalpazione del seno o a chiedere consulti a senologi, ma raramente alle indagini diagnostiche o manuali si individua la presenza di un nodulo. Al massimo, il rigonfiamento di una ghiandola che poi passa. Anche in questi casi, se il dolore è particolarmente invalidante, è possibile eseguire una terapia che quasi sempre richiede dei contraccettivi orali. Care amiche di Pourfemme, come vedete dunque, spesso ci preoccupiamo troppo e ci trasciniamo un disturbo molto a lungo ed inutilmente. L’importante però è non abbassare mai la guardia. Che ne dite?