Psicomotricità per bambini: a cosa serve e quali sono i benefici

Che cos'è la psicomotricità per bambini? A cosa serve e quali sono i benefici che comporta? Ecco una panoramica di questa attività educativa.

Psicomotricità per bambini: a cosa serve e quali sono i benefici

A cosa serve la psicomotricità per bambini? Quali sono i benefici che comporta? La psicomotricità è una scienza che studia l’attività motoria dal punto di vista psicologico. E’ molto utile per tutti i bambini: aiuta quelli timidi a instaurare più facilmente un rapporto con gli altri e quelli più vivaci per mantenere più a lungo la concentrazione. Nei casi più specifici di bambini autistici o con patologie neuromotorie o neuropsichiatriche è consigliata invece la psicomotricità terapeutica. Ma scopriamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Storia

La psicomotricità ha come scopo quello di esaminare il rapporto fra corpo e mente. Nacque in Francia agli inizi del Novecento, quando i francesi capirono che c’era una stretta interazione tra i movimenti fisici e il pensiero. Da questo momento la ginnastica cambiò totalmente la sua filosofia, trasformandosi da pura attività di esercizio fisico per irrobustire il corpo a ginnastica armonica in grado di coniugare corpo e spirito. Il neuropsichiatra Julien de Ajuriaguerra scrisse a tal proposito il “Manuale di psichiatria del bambino”, dove si argomentava la terapia psicomotoria basata sul concetto che l’individuo è un tutt’uno fra psiche, corpo e affettività che possono convivere in totale armonia fra loro.

Benefici

I bambini esprimono le loro emozioni attraverso il corpo che si fa tramite dei pensieri della mente e della psiche. I giochi educativi per bambini, se osservati con attenzione, riveleranno molti aspetti della loro personalità, spesso poco considerati dagli adulti. La psicomotricità evidenzia proprio queste sfumature. Il beneficio di mettere in equilibrio mente e corpo porta ad avere più fiducia in sé stessi e quindi un migliore rapporto con gli altri e una migliore comunicazione. In una società in cui i bambini si trovano a stretto contatto con i dispositivi digitali è più importante che mai incentivare l’uso del proprio corpo, fondamentale per lo sviluppo soprattutto nei primi anni di vita.

Psicomotricità educativa

La psicomotricità educativa viene fatta collettivamente nei centri appositi o nelle scuole dell’infanzia. È particolarmente utile per i bambini che hanno difficoltà a socializzare perchè permette di favorire l’autostima e quindi aumenta la fiducia in sé e negli altri. Ma può rivelarsi utile anche per i bambini che, al contrario, sono particolarmente vivaci aiutandoli a mantenere più a lungo la concentrazione e a comunicare in modo più tranquillo e sereno.

Chi la insegna

Il percorso formativo ideale dello psicomotricista è una laurea di primo livello affiancata da un percorso formativo post laurea di 2400 ore realizzato in un master o in una scuola di psicomotricità. Un buon psicomotricista sarà quello che si mette alla pari con i bambini, condividendo con loro le esperienze di gioco educativo durante la lezione e accettando la specificità e il carattere di ognuno. I percorsi psicomotori avvengono all’interno di stanze appositamente attrezzate con cuscinoni, materassi e spazi creativi dove disegnare o fare costruzioni dopo l’attività.

Parole di Giuliaderosa