Pillola anticoncezionale: come scegliere quella giusta ed evitare controindicazioni

Pillola anticoncezionale: come scegliere quella giusta ed evitare controindicazioni

Pillola anticoncezionale, un’abitudine per molte donne, utile sia per regolarizzare il ciclo, sia per tenere a bada piccoli e grandi disturbi e squilibri ormonali. Diffusa, sicuramente, ma è davvero sicura? E come si può scegliere quella giusta per evitare i possibili rischi e le controindicazioni? Queste sono solo alcune delle domande che assillano le più attente, ma che spesso non trovano risposte certe. Le ultime notizie in merito sembrano gettare qualche ombra poco rassicurante sulle nuove pillole, quelle di terza e quarta generazione, tanto decantate e pubblicizzate, per riabilitare i contraccettivi orali più datati e spesso più “demonizzati”, quelli di seconda generazione.

Di cosa si tratta

Per scegliere quella migliore, è fondamentale prima sapere di cosa si tratta. La pillola è un contraccettivo ormonale orale, che ha due ingredienti principali, simili agli ormoni naturalmente presenti nell’organismo femminile, l’estrogeno, cioè l’estradiolo, e il progesterone.
 
Esistono varie possibili forme di progesterone nelle pillole, come il drospirenone, il gestodene o il levonorgestrel, mentre quando si tratta di estradiolo è sempre l’etinilestradiolo.
 
Questa accoppiata ormonale, progestinico e estradiolo, assicura alla pillola il suo effetto contraccettivo. Infatti, è in grado di regolare il ciclo mestruale, tenendo opportunamente a riposo l’ovaio per evitare gravidanze indesiderate.
 

Seconda, terza o quarta generazione?

Una premessa, per evitare allarmismi è d’obbligo: nessuna pillola, in quanto regolarmente approvata e testata è da considerarsi dannosa o estremamente rischiosa, ma le ultime notizie in materia creano qualche perplessità sui contraccettivi orali più nuovi e sul fatto che siano tutti davvero sicuri.
 
Innovativo equivale a migliorativo quasi sempre, ma, stando alle ultime voci, quando si tratta di pillola anticoncezionale sembra proprio valido il contrario. L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), sollecitata dall’Agenzia francese, ha cominciato un’indagine o, meglio, una revisione sui contraccettivi orali di terza e quarta generazione.
 
Più nuove e più prescritte le pillole anticoncezionali di terza e quarta generazione potrebbero avere controindicazioni più serie del previsto. Secondo le prime valutazioni, i contraccettivi orali più recenti potrebbero comportare un rischio più alto, rispetto alle “colleghe” più datate, di trombosi.
 
Se il possibile effetto collaterale, legato alla circolazione sanguigna, per la pillola non è una novità, alcune cifre lo sono e dovrebbero far riflettere per informarsi con più attenzione dal proprio ginecologo e fare una scelta più oculata. Il rischio di formazione di coaguli nel sangue, di trombo-embolismo si attesta, per le pillole di terza e quarta generazione, a quota 4-6 casi ogni 10 mila donne; per quelle di seconda generazione, invece, la stima di rischio si ferma a 2-3 casi ogni 10 mila donne.

Parole di Camilla Buffoli