Di Giovanna Tedde | 18 Febbraio 2019
Denunce e sequestri a Pignataro Maggiore, nell’ambito di un’inchiesta che ha coinvolto una cooperativa sociale per detenzione e vendita di alimenti in pessimo stato di conservazione. Acqua e cibi scaduti sarebbero finiti nella mensa dell’asilo. Le indagini sono scattate dopo la denuncia di una mamma.
Acqua e cibo scaduti: scatta l’inchiesta
Bruciori alla gola dopo aver bevuto l’acqua all’asilo: è quanto segnalato dalla madre di una bambina che, allarmata dai sintomi manifestati dalla figlia, ha dato impulso alle indagini.
Teatro dei fatti Pignataro Maggiore, nel Casertano. I carabinieri della locale stazione, in sinergia con i Nas e la Asl di Caserta, hanno denunciato il legale rappresentate di una cooperativa sociale. L’accusa è detenzione e vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione.
Stando a quanto emerso in sede di indagine, infatti, ai bimbi di un asilo venivano somministrati acqua e cibo scaduti.
Nel corso di una prima ispezione igienico-sanitaria è scattato il sequestro di circa un quintale di alimenti e di 8 pedane di bottiglie di acqua naturale oligominerale per un valore che si aggira intorno ai 10mila euro.
Le scorte sottoposte al provvedimento di sequestro sono risultate scadute o conservate senza il rispetto delle norme.
Sotto la lente investigativa la struttura in cui venivano preparati circa 650 pasti al giorno, da destinare a diversi istituti della zona. Le autorità hanno disposto la chiusura del centro, che operava in regime d’appalto. Le indagini continuano.
Parole di Giovanna Tedde