Pelle: mantenersi giovani con CaTEg di Sofar

Oggi vi parlo di un prodotto molto utile per mantenere giovane l'aspetto della nostra pelle, si tratta di CaTEg, delle capsule che contengono puro Te Verde Cinese Deteinato il quale è molto utile nel combattere l'invecchiamento cutaneo

Pelle: mantenersi giovani con CaTEg di Sofar

Spesso siamo convinte che l’unico modo per mantenere giovane il nostro corpo e rendere più bella la nostra pelle sia utilizzare creme e prodotti ad uso esterno, ma se è vero che un buono scrub e una corretta pulizia del viso ci aiutano ad avere un aspetto più sano, molte volte per avere una bella pelle e necessario prenderci cura di noi stesse, l’ideale è mangiare frutta e verdura, evitare sigarette e alcolici e sorseggiare tisane preparate con un’accurata selezione di erbe. Un ottimo alleato di bellezza è il Tè Verde, berne più tazze durante la giornata aiuta a migliorare l’aspetto della pelle e a depurare l’organismo.
La Sofar per venire incontro alle nostre esigenze ha realizzato un nuovo prodotto il CaTeg, delle capsule contenenti estratti puri di Tè Verde Cinese deteinato che presenta un elevata concentrazione di chatechine e polifenoli che hanno un’azione antiossidante.
 
CaTeg è un efficace approccio naturale contro invecchiamento cellulare e danno cutaneo, infatti le catechine svolgono un importante ruolo protettivo contro i danni causati dai raggi ultravioletti che a lungo termine sono responsabili dell’insorgenza delle macchie cutanee e del rilassamento della pelle. E’ un ottimo prodotto da assumere combinandolo con l’uso di creme anti age e soprattutto con prodotti con fattore di protezione nei casi in cui ci si espone al sole.
 
Per il mantenimento del benessere dell’organismo e per prevenire l’invecchiamento cellulare degli organi interni ed esterni, è necessario assumere una o due capsule al giorno, da ingerire con un sorso d’acqua o altra bevanda, ai pasti prima di mangiare. Questo prodotto è venduto nelle farmacie, il costo è 18,50 € per una confezione da 30 capsule.

Parole di Claudia Sobrero